Roccacaramanico: Viaggio alle pendici del Monte Morrone alla scoperta della favolosa perla appenninica al centro di un particolare fenomeno meteorologico

ROCCACARAMANICO – Prosegue il tour di Espressione24 alla ricerca di suggestioni etnografiche e turistiche dell’entroterra abruzzese.

Oggi vi vogliamo raccontare di Roccacaramanico, una frazione del Comune di Sant’Eufemia a Majella e cuore del Parco Nazionale della Maiella.

Iniziamo col presentarvi il docufilm che Espressione24 ha preparato per voi lettori.

Roccacaramanico con i suoi 1081 metri d’altitudine si ritrova a essere il borgo più alto della Provincia di Pescara e tra i più caratteristici dell’intero appennino.

Visitare questo posto, ammantato così com’è di magia e assordante silenzio, offre a chi ha la fortuna di poterci fare un salto, fosse anche di sfuggita, la sensazione di tornare indietro nel tempo.

Le case tutte di pietra fieramente, recuperate da un piano edilizio voluto per lo più da turisti che in questo posto hanno pensato bene di ristorarsi dai veleni degli inquinati grandi centri urbani, offrono spunti di elevata sensorialità.

Qui il silenzio regna sovrano e il culto per il rispetto dell’ambiente un piacevole dogma. A tal proposito non passerà inosservato, per chi desidera visitare Roccacaramanico, la presenza di un cartello con su scritto: “Il paese è piccolo e l’auto inquina, se vuoi visitarlo scendi e cammina!”.

Roccacaramanico è famoso anche per la sua incredibile nevosità. Qui nel 1929 caddero ben 10 metri complessivi di dama bianca in tutto l’inverno. Roccacaramanico detiene altresì il record mondiale di precipitazione nevosa maturato il 17 dicembre 1961 con i suoi 365cm di neve caduta in 24 ore.

Questo evento ha portato diversi meteorologi di allora compresi i famosi Edmondo Bernacca e Andrea Baroni, oltre all’attuale Stefano Bernardi, a evocarlo molto spesso. Lo hanno fatto ai fini didattici per iniettare nozioni di meteorologia, ovvero per spiegare il fenomeno dello “stau”.

Neve è sinonimo di sci e quale occasione migliore può avere lo sciatore di turno nel sostare in questo Borgo sapendo che a poche decine di chilometri si ritroverebbe a calcare le piste da sci proprie del comprensorio della Majella?

Roccacaramanico oggi vive di turismo e, seppur abitata da poche persone, ti fa riscoprire un modo originale di interpretare una sana e sentimentale vacanza.
Dal 1981 e fino alla sua morte, ad abitare in questo ridente paesello ci fu solo nonna Angiolina.

La sua storia di provetta eremita andò a finire più volte in TV e in programmi da prima serata. Lei non volle lasciare mai la Rocchetta seppur costretta, tra ululati di lupi e lo strido di falchi e aquile, a vivere nella paura. Stoico il suo legame per questo centro del quale, evidentemente, era portatrice sana di un forte attaccamento.

Roccacaramanico ha ripreso vitalità grazie all’intimo desiderio di alcune famiglie che hanno rimesso a nuovo quelli che un tempo altro non erano che ammassi di ruderi.

Roccacaramanico prende il nome da una rupe che emerge fiera in tutta la sua grandezza e sulla quale vennero a costituirsi le caratteristiche abitazioni.

La sua posizione assume connotati strategici tanto che un tempo il castello di Roccacaramanico veniva preso come un punto di riferimento dai viandanti.

Non sono tanti i riferimenti architettonici che vi si trovano ma una in particolare ti entra nella pelle quando della stessa se ne varca l’uscio. Stiamo parlando della chiesa di Santa Maria delle grazie.

Entrare in questo luogo paralizza i sensi e, come di incanto, come se si trattasse di una macchina del tempo, ti fa ritrovare istantaneamente proiettato in un epoca dal sapore tipicamente medievale.

Attorno ad essa un complesso coordinamento di lavori ha permesso di recuperare strutture che, complice una ricostruita scalinata che si erge fiera da piazza Majella, fa brillare di immenso la bellezza che la caratterizza.

Oltre alla citata cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie, nel borgo contiamo la presenza della chiesa di Sant’Antonio Abate, utilizzata nel tempo come municipio e poi scuola elementare, è diventata sede del Museo Etnografico “Marcello M. de Giovanni”, aperto tutto il mese di agosto.

Consigliamo vivamente di visitare questo posto. Magari sfruttando l’occasione che può portarvi a visitare la località di Caramanico Terme distante 13 km, oppure se vi ritrovate a coltivare l’emozionale esperienza in quel della città di Sulmona, conosciuta per il suo bellissimo centro storico e la fabbricazione di confetti e che da Roccacaramanico dista solo 33 km.

La fresca porzione di spazio che offre Passo San Leonardo distante soli 6 km potrebbe rappresentare l’occasione per arricchire, paesaggisticamente parlando, complici così come lo sono la vista della Majella e del Morrone, il vostro tour fuori porta.

La prossima tappa sarà Perttorano sul Gizio dove anche qui il tempo sembra essersi fermato. A presto…