“Rosso Giorno e Notte”, mostra personale di Gianni Mantovani

Giocare nel vento, cm 50x100, 2024

Le opere di Gianni Mantovani artista modenese, saranno in allestimento da sabato 5 ottobre dalle ore 17, giorno e ora dell’inaugurazione, presso la Pinacoteca Comunale Castello Sforzesco di Vigevano, in provincia di Pavia.

Al momento inaugurale parteciperanno il Sindaco Andrea Ceffa, l’Assessore alla Cultura Riccardo Ghia, l’Assessore all’Ambiente Daniele Semplici ed i Presidenti delle Associazioni che hanno affiancato l’artista nell’evento espositivo.

Una personale – ROSSO Giorno e Notte – quella di Gianni Mantovani che  resterà visitabile fino a domenica 27 ottobre, con aperture nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 17,30 mentre il sabato e domenica dalle ore 10 alle 18. 

Patrocinata dal Comune di Vigevano, l’esposizione riscuote il sostegno anche delle Associazioni LegAmbiente, FAI e WWF e si può a ragione dire che non è un caso. Infatti, le opere pittoriche dell’artista testimoniano per un impegno ispirato dai temi ambientali verso i quali l’artista modenese mostra una inequivocabile sensibilità e un impegnato interesse.

Sulle tele emergono elementi naturali come piante, fiori e paesaggi che mostrano  “forme primarie ed essenziali che si nutrono di memorie e di una visione sognante” come scrive Edoardo Maffeo nelle note critiche “Gianni Mantovani: la poesia delle emozioni”.

Ascoltare il respiro del cielo, cm 50×50, 2024

Il colore rosso – di vita e non di distruzione – a far da sfondo alle opere in mostra, simboleggia il surriscaldamento globale; temprato e sfumato con i gialli, il bianco e i grigi – senza che questi colori prendano mai il sopravvento anzi, lasciando avanzare il rosso verso l’occhio dell’osservatore – gli elementi rappresentati prendono vita e, grazie ad un vago accenno di prospettiva, sembrano addirittura muoversi e ondeggiare nel vento; alcune opere lasciano quasi percepire il caldo che emana dalla terra e dall’aria a porre l’accento sui rapidi cambiamenti climatici che hanno investito il pianeta negli ultimi anni. Osserva ancora Maffeo “se i colori sono un non velato omaggio alla sua tanto ammirata arte tribale africana, il sapiente uso narrativo, emozionale e simbolico che ne fa è tutto suo”.

Ascoltare il respiro delle piante, cm 50×50, 2024

 Ma non si tratta di una visione catastrofica; al contrario, i titoli, come i contenuti di alcune delle tele in mostra “riguardano i sentimenti della vita e una visione fiduciosa e speranzosa del creato” come in “Anche le stelle si amano”, “Il credere ci fa vivere meglio”, “Siamo luce dell’alba”, “Meravigliato dalla bellezza del creato”, “Giocare fra le nuvole”, “Orizzonti sospesi”, “Guardo il creato e vedo il sorriso di Dio”, “La grande bellezza della natura”, “Il sole ci parla in silenzio”.

Amarsi al chiaro di luna, cm 60×30, 2024

Indignazione e preoccupazione per la scarsa attenzione ai temi ambientali non impediscono a Mantovani di “porgere allo spettatore il suo messaggio, forte e chiaro, con l’estrema eleganza del segno e la delicata poesia del colore”.

E l’arte, “che è espressione dei tempi…possiede il potenziale per mutare plasticamente la prospettiva da cui osserviamo un problema, di cambiare rapidamente gli stereotipi e i modi con cui pensiamo”, favorendo la riflessione seria senza perdere la dimensione emozionale e sollecitando l’emergere delle “urgenze”.

Nella tranquillità, cm 60×30,2024

La narrazione figurativa di Mantovani è essenziale e, sembrerebbe, ‘ingenua’; in realtà, ad ogni segno, apparentemente semplice, viene affidata una forza espressiva che “dona alla sua pittura una efficacia poetica dirompente e potenza al suo messaggio sulla gravità dell’ora”, conclude nelle note critiche Maffeo.

La luce della vita filtra tra le foglie,cm 50X100, 2024

GIANNI MANTOVANI

E’ nato nel 1950 a Concordia (Modena), dove attualmente vive e lavora. Compie studi artistici e a 23 anni inizia ad insegnare al Liceo Artistico di Bologna; nel 1991, dopo aver vinto il concorso nazionale, diventa Docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Numerose le mostre personali e collettive realizzate in spazi pubblici e privati tra cui: Palazzo delle Esposizioni a Roma, Cristinerose Gallery a New York, Lane Crawford ad Hong Kong, Smith’s Galleries a Londra, Galleria Mazzocchi di Parma, Istituto di Cultura “Casa Cini” di Ferrara, Istituto di Cultura Italiano di Berlino, Galleria Comunale di Angoulême (Francia), Università di Parenzo (Croazia), Castello dei Pio di Carpi, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Palazzo d’Accursio a Bologna, Galleria Unimediamodern di Genova.

Tra gli altri, gli hanno dedicato scritti e note critiche: Renato Barilli, Mario Bertoni, Toti Carpentieri, Renata Casarin, Giorgio Celli, Claudio Cerritelli, Vittoria Coen, Diego Collovini, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Roberto Daolio,  Michele Fuoco, Armando Ginesi, Antonio E. M. Giordano, Walter Guadagnini, Filiberto Menna, Nicola Micieli, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Sandro Parmiggiani, Marilena Pasquali, Concetto Pozzati, Sandro Ricaldone, Matteo Vanzan.