RSU CIGL USRC e USRA all’unisono sul sisma 2009

“Precari sisma 2009 è ora di risolvere i problemi.” questo il grido di RSU-CIGL-USRC e USRA. Di seguito il comunicato ufficiale emesso dagli organi, che lamentano l’abbandono e le promesse deluse in 10 anni nei rapporti con lo Stato (in ogni sua rappresentanza). Anni di promesse, come già detto, deluse, sogni infranti e accordi mai mantenuti nonostante siglati. La parola al comunicato:

“Avevamo iniziato l’anno 2019 con mille incertezze, con il decennale del
sisma 2009 alle porte e con le promesse del Sottosegretario Vito Crimi per
una soluzione definitiva al problema dei precari sisma 2009. Ci troviamo alle porte di una nuova legge di Bilancio per il triennio 2020-2023 con un nuovo governo, senza un sottosegretario dedicato e con molti problemi da districare.


Lavoratori che, non ci stancheremo mai di ricordare, hanno a tutti gli effetti i requisiti soggettivi per essere stabilizzati perché vincitori di concorsi ed in servizio da più di 6 anni presso il Comune di L’Aquila e gli Uffici Speciali di L’Aquila (USRA) e dei Comuni del Cratere (USRC) e che solo per un “vulnus normativo” rischiano di essere gli unici “esodati delle stabilizzazioni italiane”.

Questo territorio vive uno spopolamento accelerato inesorabilmente dai
terremoti che si sono susseguiti in questi anni ed un processo di ricostruzione (fisica e sociale) che non vedrà sicuramente il compimento al 31 dicembre 2020 termine dei contratti a tempo determinato. Professionalità che hanno contribuito, insieme a tutti gli altri attori politici e tecnici, a rendere possibile un “modello L’Aquila”. Lavoratori che potrebbero tranquillamente sopperire ed in molti casi già lo fanno alle carenze di personale dovute alle varie “spending review” e pensionamenti che hanno ridotto il personale di Comuni, Province e Regioni.


Chiediamo al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’ex Sottosegretario Vito Crimi, al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, al Sindaco di L’Aquila Pierluigi Biondi, ai Sindaci dei Comuni del Cratere e alla politica tutta di impegnarsi in prima persona per chiudere definitivamente questa annosa vicenda una volta per tutte e per permettere ai territori colpiti dai terremoti di potersi rialzare il prima possibile.”

Queste le parole, senz’altro dure, che giungono a ragione dopo 10 anni di attesa snervante per la provincia abruzzese.

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