Sanità Abruzzese in crisi. La Cgil diffida Regione e le quattro Asl: «La crisi dei Pronto Soccorso è la cartina di tornasole di una grave crisi di sistema
L’AQUILA – Diffidata la Regione Abruzzo, nella parte assessorato alla sanità, e le quattro Asl dall’intraprendere azioni fuori contratto, non condivise e contrattate per affrontare la palese crisi della sanità regionale.
La decisione è stata presa, ed attuata, dalla Cgil Regionale, con le sigle sindacali ad essa confederate, della funzione pubblica, dei medici e dei dirigenti sanitari.
A provocare la reazione sono state le decisioni adottate, e in programma di esserlo, da parte di Assessorato regionale e Asl abruzzesi, per far fronte alle carenze di personale, ancor più gravi in estate.
Questa la nota della Cgil regionale.
«Se non si presidia culturalmente e politicamente una priorità come l’emergenza si continueranno a programmare interventi parziali che puntano sui singoli comparti, tanti “compartimenti stagno” che non dialogano tra di loro.
E il rischio è la lacerazione del tessuto sociale, con problemi di ordine pubblico fino al rischio di una frattura democratica.
La fuga dei camici bianchi dal PS non si risolve solo con incentivi economici bensì rendendo la loro vita lavorativa più accettabile!
Uno dei problemi in questo momento è l’attesa del ricovero. Ci sono pazienti che aspettano giorni sulle barelle.
L’”attesa ricovero” deve essere affrontata e risolta per fare in modo che le tensioni provocate dalla lunga attesa non si traducano in aggressioni verbali ma anche fisiche contro gli operatori sanitari.
Bisogna togliere la gestione dell’attesa dal carico di lavoro dei medici e degli infermieri del PS e destinarlo ad un gruppo di sanitari dedicato magari anche individuando alcuni reparti (Medicina generale, Chirurgia, Cardiologia) dove riservare posti letto per i pazienti in attesa. In questo modo gli operatori sanitari del PS potranno dedicarsi esclusivamente all’accoglienza dei nuovi arrivi.
Ben consapevoli che questa strategia a breve termine non basta a risolvere le criticità organizzative dei PS. È necessario programmare azioni a medio e lungo termine.
Apprendiamo, dalla stampa, che la Regione Abruzzo sta seguendo da mesi le criticità dei PS nei nostri ospedali mettendo in campo strategie di intervento a breve, medio e lungo termine continuando però ad ignorare i professionisti in causa evitando il Confronto a livello regionale con i sindacati che tali professionisti rappresentano al fine di costruire linee strategiche condivise e praticabili.
Per quanto esposto la FpCgil Abruzzo e la FpCgil Medici e dirigenti Sanitari regionale hanno chiesto all’Assessore regionale alla Sanità ed alle Direzioni Generali delle ASL:
• che le criticità legate alle carenze di personale (e non solo) diventino oggetto di un reale confronto regionale nel quale le parti si impegnano, per quanto di competenza,a condividere uno stesso obiettivo;
• che in ogni ASL si attivi l’Organismo Paritetico (art. 6 bis del CCNL 2016- 2018);
• Che i Collegi di Direzione che affiancano le Direzioni Strategiche delle ASL siano formalmente costituiti, con Direttori di Dipartimento e Direttori UOC in possesso dell’attestato manageriale che li abilitano nel ruolo così come stabilito nella L.502/92 art.15 comma 8 e art.16-quinquies comma 1. La permanenza nel ruolo di Direttore di Struttura Complessa senza l’attestato comporta l’annullabilità degli atti posti in essere.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno DIFFIDATO l’Assessorato Regionale alla Salute e le ASL della Regione Abruzzo dall’applicare interventi non condivisi che violino non solo i termini contrattuali ma anche la dignità dei professionisti ed il diritto alla salute dei cittadini».