Sanità aquilana. Pietrucci convoca incontro con i sindacati e la dirigenza Asl1 (assente)
L’AQUILA – Raccogliendo gli allarmi e le segnalazioni numerose e costanti sulle difficoltà organizzative e di personale della ASL1, Pierpaolo Pietrucci ha promosso questa mattina in Consiglio regionale un incontro per ascoltare direttamente i protagonisti della situazione.
Purtroppo la ASL1, assente giustificato il DG Roberto Testa, non è intervenuta con un suo dirigente o rappresentante, lasciando così per l’ennesima volta senza risposta le tante domande sulle gravissime difficoltà della sanità aquilana e provinciale.
Nelle parole dei sindacati, Loreto Lombardi (ANAAO-ASSOMED), Anthony Pasqualone (FP-CGIL), Michele Tosches (FP-CISL) e Roberto Bussolotti (UGL), Pietrucci afferma di aver trovato grande condivisione sui problemi e una sostanziale unità di posizioni, a partire dall’esigenza di un confronto coi vertici della ASL che in questi mesi si è tradotto in 2 (due!) soli incontri, peraltro dedicati a temi già impostati dalla precedente Direzione dell’Azienda Sanitaria Locale. Per il resto, come è stato sottolineato dai presenti, una sorta di vuoto pneumatico.
Alle problematiche storiche e croniche del passato, si è aggiunto purtroppo un aggravamento della situazione a causa dell’emergenza Coronavirus.
“Per questo ora si dovrebbe, si deve – dice Pietrucci – ripartire con uno slancio nuovo.
- Con investimenti sulla sanità pubblica che la pandemia ha dimostrato insostituibile;
- Con politiche concrete di incremento del personale sanitario, assistenziale e amministrativo: mancano 6/700 lavoratori rispetto al Piano del Fabbisogno, moltissimi lavoratori sono precari, c’è un solo Dirigente amministrativo per un’Azienda di 4.000 persone e l’ultimo Concorso pubblico è stato bandito nel 1997;
- Con una concertazione continua tra le parti sociali e le amministrazioni locali;
- Con il rilancio della medicina territoriale e di base, per la prevenzione e per evitare prestazioni incongrue.
Insomma serve una vera strategia complessiva che affronti con coraggio queste sfide, senza trincerarsi dietro il disavanzo (ventennale) di 24 milioni di euro o minacciare lo spauracchio della Corte dei Conti. La verità è che se la ASL1 non avvia un ambizioso progetto di rilancio, ne pagheranno le spese non solo gli operatori sanitari, non solo i precari e i lavoratori umiliati da contratti interinali in somministrazione o in cooperativa, ma ci sarà un impoverimento delle prestazioni sanitarie e i più colpiti saranno le persone, gli utenti che verranno spinti a cercare altrove le cure necessarie. Magari sulla costa dove la Giunta Marsilio ha pensato bene di investire 11 milioni per un Covid Hospital inutile. Si capisce bene, dunque, se i sindacati – a ragione – proclameranno lo Stato di agitazione del personale! Per parte nostra – conclude il consigliere regionale del Pd – abbiamo chiesto la discussione urgente sulla situazione della ASL1 nella V Commissione del Consiglio regionale (che va calendarizzata immediatamente) a cui convocare il DG Testa e le parti sociali per quel confronto finora mai realizzato. E solleciteremo una riunione del Comitato Ristretto dei Sindaci perché la voce degli amministratori locali si faccia sentire e si costruisca un progetto organico e utile per la salute con il contributo dell’intero territorio”.