Sanità marsicana. Genovesi e Angelosante: “Nessuna emergenza sanitaria in provincia. ospedali di L’Aquila e Avezzano vuoti”
AVEZZANO – Sulle polemiche nate, in queste settimana, intorno alla gestione della sanità marsicana, intervengono Il commissario provinciale Lega-Salvini Premier, Tiziano Genovesi, e il consigliere regionale Simone Angelosante.
“Non c’è nessun sovraccarico di lavoro negli ospedali dell’Aquila e di Avezzano, che anzi sono pressoché vuoti, – affermano – così come non c’è alcuna emergenza sanitaria in provincia dell’Aquila. Quella a cui assistiamo in questi giorni non è altro che una polemica strumentale senza sostegno di dati.
È inoltre fuorviante parlare di sindaci marsicani perché si tratta di 6 sindaci a fronte dei 37 dell’intero territorio, di una certa parte politica e dell’ex Assessore Paolucci che è stato l’artefice dei tagli di funzionamento dei due ospedali minori della Marsica – continuano – l’attuale governo regionale ha trovato l’assetto di questi ospedali in eredità dalla gestione Paolucci/PD. È paradossale che chi ha gestito la sanità fino a ieri oggi si erga a paladino di queste realtà. Per ciò che riguarda poi la sospensione dei servizi di primo soccorso si è trattato di una scelta logica visto il caso di Pescina dove stava nascendo un focolaio COVID. Tale scelta provvisoria ha garantito lo spegnimento di focolai che avrebbero compromesso il sistema sanitario marsicano, che invece ha retto benissimo. Ad oggi ad Avezzano non vi sono pazienti COVID positivi ed ormai da 15 giorni non ci sono nuovi contagi in Marsica e nella Provincia dell’Aquila. Se la situazione dei contagi resta buona si valuterà la riapertura delle postazioni di primo intervento di Pescina e Tagliacozzo, tenendo in considerazione che i medici che prima erano in servizio in tali postazioni attualmente sono dislocati ad Avezzano anche per garantire percorso COVID attivato. Prendiamo atto invece – concludono – che i Sindaci di appannaggio di centrosinistra si oppongono all’utilizzo delle strutture ospedaliere quali lungodegenze per il totale recupero di quei pazienti guariti e non più contagiosi che hanno bisogno di ulteriori cure per altre patologie per il totale recupero della salute”.