Sanità Marsicana: l’Inferno della politica e il Paradiso degli Operatori

TAGLIACOZZO – Può accadere. E accade, ahimè, che anche il cronista finisca in ospedale, d’agosto, sotto l’imperversare di un morbo infido e micidiale.

Un tortuoso tragitto nei gironi danteschi della sanità marsicana, dove si affrontano le pene dell’inferno e dove, infine, si incontra pure la beatitudine del paradiso grazie all’affetto, alle premure e alla competenza professionale delle tante Beatrici in turno.

Nel viaggio all’inferno, preceduto dall’insopportabile passaggio nel purgatorio burocratico, si incappa purtroppo nelle “mezze tacche” della politica regionale al comando: miope, ipocrita e tronfia.

E al seguito delle “mezze tacche”, si accompagna la inaccettabile spocchia dei responsabili delle funzioni gestionali della cosiddetta “azienda sanitaria”.

Sempre pronti, questi ultimi, a chinarsi e inginocchiarsi di fronte alle più strambe e sconsiderate scelte delle “mezze tacche” di cui sopra.

Ma, a fine cammino e dopo tanta sofferenza fisica e psicologica, si apre un ampio squarcio di paradiso.

Dottori, dottoresse, caposala, infermiere e infermieri, operatori socio-sanitari ti attorniano, sorridono, aiutano, incoraggiano. Infondono sicurezza e tranquillità, malgrado turni massacranti e palpabile insufficienza di personale.

Ospedale di Avezzano, quarto piano, reparto di urologia e otorinolaringoiatria. Un reparto che viaggia a mille all’ora, con pazienti provenienti anche da fuori ragione grazie alla conclamata fama conquistatasi meritatamente grazie all’elevata professionalità dei medici che vi operano, veri “leoni” del bisturi, ma irrimediabilmente compromesso da una struttura ospedaliera non più al passo con i tempi.

Due “cessi”, due bidet e tre lavabi per gli uomini, porte scassate, maniglie penzoloni, quattro letti per ogni stanza di degenza dove si mischiano tracheotomizzati e operati delle più svariate specie di tumore.

Sono anni che si sproloquia sulla costruzione di un nuovo ospedale, un argomento utile solo alla politica ad ogni rigurgito elettorale.

 E questa politica continua imperterrita a non vergognarsi delle proprie nefandezze, consumate a danno e scapito di centotrentamila indifesi cittadini.

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