Sanità marsicana nel caos. Resta una sola soluzione: il Commissario del Governo
AVEZZANO – Emergenza Covid-19 e collasso del sistema sanitario pubblico in Abruzzo e nella Marsica in particolare, normalmente partiremmo dalle domande, questa volta partiamo dalla risposta, quella del Dg della Asl1 “aquilomarsopeligna”, Roberto Testa.
Il manager della Asl, di fronte al caos che si sta sviluppando e alle tante, troppe notizie di gravissimi di malasanità che si stanno riportando e registrando, ha pensato di fornire pubblicamente un quadro della situazione: «È sotto gli occhi di tutti l’impennata dei casi di positività al Covid-19 che, negli ultimi 30 giorni, ha visto a livello nazionale 461.825 nuovi casi (fonte Epicentro-Istituto Superiore di Sanità). Questo forte aumento si è verificato anche nell’ambito della ASL 01 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, che in data 05/10/2020 vedeva registrati nella nostra ASL 663 (dati complessivi dall’inizio della pandemia) con un trend di aumento costante dei casi, ad oggi, tra 70 e 100 al giorno.
In linea con il dato nazionale, si è verificato nella nostra provincia anche un incremento dei ricoveri nelle strutture sanitarie, richiedendo un aumento dei posti letto dedicati al trattamento dei pazienti Covid che, rispetto alla prima fase, presentano un quadro clinico in molti casi più impegnativo e una fascia di età più giovane, aumento al quale l’Azienda sta rispondendo prontamente, con l’impegno corale di tutti i suoi operatori e l’utilizzo delle proprie strutture sanitarie, per accogliere l’aumento della richiesta di ospedalizzazione.
La situazione attuale vede:
- Sull’Ospedale di L’Aquila, centro Hub della rete Covid Aziendale, la presenza di 120 ricoveri (Pneumologia 29; Rianimazione 12; Medicina 45; Malattie Infettive 22; Area Grigia 12) con l’ulteriore disponibilità, a regime, di ulteriori 40 posti letto del Delta 7;
- -Sull’Ospedale di Avezzano, la presenza di 55 ricoveri (tra Malattie Infettive e Medicina);
- – sull’Ospedale di Sulmona, la presenza di 1 ricovero nel posto letto dedicato di Rianimazione.
La situazione ad oggi vede, inoltre, la presenza di 11 ricoveri di pazienti positivi presso il Presidio di Tagliacozzo, che saranno potenziati fino a 50 per accogliere ulteriori pazienti, anche in evoluzione clinica dagli altri presidi. Ora, come non mai, appare necessario ed indispensabile la collaborazione di tutti gli attori istituzionali impegnati in questa pandemia – che la storia ci insegna non sarà breve – dalla quale si può uscire solo, ed esclusivamente, con uno sforzo collettivo e l’impegno e la profusione delle energie verso tale obiettivo».
Che la visione delle cose offerta dal Dg Testa sia sin troppo roseo e di autoassoluzione, lo dimostra già l’intervento della Consigliera comunale di Avezzano, Lorenza Panei che usa toni tutt’altro che rassicuranti: «Bisogna concentrare risorse e mezzi per i Presidi ospedalieri, in particolare per quello di Avezzano che in questi giorni è scenario di situazioni di una drammaticità inaccettabile. Basta giochi e giochetti, la Sua Giunta di Centrodestra in questo ultimo terribile mese ha osato “donare” 14 milioni di euro al Napoli Calcio e pochi spiccioli per la tutela della salute dei cittadini e, per quei lavoratori – medici, infermieri, oss, etcc.. che ogni giorno a costo della loro salute si recano a lavoro per difendere con i denti quel poco che resta della sanità marsicana. Non prendere adeguate misure oggi è da irresponsabili. Non averlo fatto già da mesi, soprattutto nelle aree più critiche, è da criminali. Avezzano ha urgente bisogno di spazi aggiuntivi a quelli ormai saturi del nostro nosocomio. Mi arrivano notizie agghiaccianti sulla presenza di positivi Covid ormai in quasi tutti i reparti tra personale sanitario e pazienti. Sta saltando tutto il sistema; si sta bloccando tutta l’attività per le altre patologie. Ci serve aiuto. Urge un intervento immediato e straordinario di tutte le forze, incluso l’Esercito, per garantire gli spazi necessari che possano evitare il ripetersi degli eventi drammatici come la morte dei nostri due concittadini».
Ma andiamo ai fatti. I fatti parlano di un Pronto soccorso al collasso, pronto ad aprire le porte, si per dire, ai casi di Covid e con tampone obbligatorio per tentare di entrare.
Reparti accorpati, personale dislocato alla meglio per cercare di coprire i buchi e, in questo, la totale assenza di una programmazione che in otto mesi di pandemia sarebbe stato il caso di avere in mano da diverse settimane. Ma non solo. I tagli di posti letto, di specialità, di personale cui in questi anni è stata sottoposta la sanità della Marsica, ma un po’ di tutto l’Abruzzo interno, stanno ora dando i loro più drammatici risultati. Persone che muoiono fuori dall’ospedale in attesa di soccorso, persone che muoiono dentro per le cause più disparate, carenza totale di personale, e peraltro l’esistente in gran numero contagiato e positivo al virus.
Caro dottor Testa, parlare solo dell’assistenza Covid è un’arma di distrazione di massa, ci consenta. Le altre patologie, soprattutto quelle di emergenza, come infarti, aritmie gravi, dializzati, tumori, ictus, diabetici gravi e tante altre ancora, purtroppo, per i malati e per la Asl da Lei diretta, non sono andate in stand-by, anzi, ci sono ancora e in questa situazione diventano ancora più pericolose.
Diciamolo chiaramente, il sistema sanitario abruzzese, in particolare quello dell’Abruzzo interno e della Marsica, tale non è. Era un insieme di strutture fatiscenti e obsolete che a malapena riuscivano a reggere nella normalità. L’eccezionalità, la grande emergenza che sta provocando la pandemia, le ha travolte come casupole di legno sotto un tornado. E allora? Girare la faccia dall’altra parte? Far finta che tutto vada bene, che sia “Tutto sotto controllo” come sostenuto da Marsilio, Verì e Testa? No. Assolutamente.
Ricordiamo che la Marsica ha due ospedali periferici i cui Ppi sono stati ridotti a 12 ore di funzionamento, e l’ospedale di Avezzano trasformato, ormai, in un dormitorio Covid. Per il resto il nulla. Gli effetti li abbiamo raccontati e continueremo a farlo. A questo punto, però, pare non più rinviabile il discorso delle competenze e, sopratutto, della Competenza e della Capacità che sono mancate del tutto in questa fase. Stando così le cose, sarebbe auspicabile che i prefetti abruzzesi segnalino quanto sta accadendo al Governo e che il Presidente Conte e il Ministro Speranza, davanti a tanto disastro, prendano l’unico provvedimento a tutela dei cittadini: Commissariare l’Abruzzo e affidare la gestione della sanità a una persona esperta e competente, estranea possibilmente all’Abruzzo, che riesca, quantomeno, a restituire un po’ di sicurezza e di serenità, oltre che di cure e assistenza appropriate.