Scanno, diventa comunità a misura d’orso il borgo attraversato da Gemma
SCANNO – Diventare “comunità a misura d’orso”: un progetto interlocutorio con chi vive e lavora nei paesi interessati dal passaggio di plantigradi, per la coesistenza con l’orso bruno marsicano, a rischio estinzione, e la tutela delle attività umane.
È il progetto LIFE Bear Smart Corridors che ieri ha mosso i primi passi a Scanno (L’Aquila), paese attraversato dal 2005 dall’orsa Gemma.
L’iniziativa prevede la costituzione di un comitato di rappresentanti di cittadini, amministrazioni, associazioni, attività commerciali e Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm) per stilare un piano di lavoro.
“Abbiamo iniziato questo progetto andando in Canada – ha spiegato Daniela D’Amico, responsabile della comunicazione del Pnalm, nel corso di un incontro pubblico a Scanno – Lì le comunità a misura d’orso sono sorte trent’anni fa. Vivono con orsi neri e grizzly. Quando gli orsi arrivavano in paese e diventavano confidenti i rangers li uccidevano. I cittadini hanno detto: ‘Perché, per i nostri comportamenti, dobbiamo far uccidere gli orsi? Gli orsi arrivano quando noi sbagliamo.
Quando lasciamo cassonetti aperti, ad esempio'”. Da allora il cambio di passo. Il progetto interessa altri 7 paesi: Campoli Appennino e Alvito (Frosinone), Pizzone (Isernia), Lecce nei Marsi, Gioia dei Marsi, Ortona dei Marsi, Villetta Barrea (L’Aquila).
Sviluppato con 11 partner tra cui Pnalm, Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, Parco regionale Sirente Velino, Riserva naturale regionale monte Genzana e Alto Gizio, è iniziato nel 2021 e durerà fino al 2026 “per gestire la coesistenza all’insegna dell’etica del rispetto della vita selvatica – ha sottolineato il direttore del Pnalm, Luciano Sammarone – Per questo non abbiamo mai considerato la possibilità di mettere Gemma in un recinto”.
La riuscita del progetto comporterebbe l’ampliamento dell’areale dell’orso attraverso corridoi ecologici. La densità di orsi nel Pnalm, rivela uno studio dell’Università La Sapienza, è di 4 plantigradi per 100 km quadrati. Cassonetti a prova d’orso, recinzioni elettrificate, raccolta della frutta matura, distanza in caso di avvistamento, vaccinazione dei cani, sono alcune misure che il progetto incentiva.