Screening Covid. Pasticcio del Comune a Pescara. Studenti si, personale no
Rifondazione Comunista: «Esclusione incomprensibile e modalità per le superiori cambiate 3 volte in sole 24 ore»
PESCARA – Pasticcio del Comune di Pescara per l’esecuzione dello screening anti-Covid sulla popolazione scolastica.
A sostenerlo è Corrado Di Sante, esponente di Rifondazione Comunista di Pescara, che sottolinea due evidenti incongruenze.
Gli studenti, infatti, dovranno fare lo screening, mentre ne è escluso il personale, compreso quello che pera nelle mense, e per le superiori si è cambiata la modalità 3 volte in 24 ore.
Questa la nota di Di Sante.
Le critiche avanzate dall’esponente di Rifondazione Comunista
«L’ordinanza del Presidente Marsilio per posticipare il rientro in classe per le alunne e gli alunni delle scuole abruzzesi è del 31 dicembre 2021. Rientro posticipato al 10 gennaio per consentire di effettuare gli screening nelle scuole.
A Pescara la città più popolosa della Regione l’organizzazione degli screening è arrivata in “Zona Cesarini”, nel mentre la crescita dei casi nell’area metropolitana è esponenziale, la vaccinazione è in grosso affanno e da tempo è saltato il tracciamento dei positivi.
Il centrodestra al Comune e la Asl di Pescara hanno confezionato l’ennesimo pasticcio.
Lo screening, a differenza di quanto previsto da altri comuni, prevede la somministrazione dei tamponi alla sola popolazione studentesca, escludendo tutto il personale scolastico: docenti, assistenti amministrativi e educativi, collaboratori scolastici, addette alle mense, autisti degli scuolabus. Perché?
Una scelta incomprensibile visto che la comunità scolastica condivide i medesimi spazi.
Spazi che nonostante la pandemia non hanno visto la riduzione del numero degli alunni per classe, bensì l’occupazione di qualsiasi “angolo” per sistemare alunne e alunni.
“A scuola è sempre raccomandato il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, salvo ove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano”. https://www.istruzione.it/iotornoascuola/domandeerisposte.html
Siamo il paese delle deroghe, a scuola il distanziamento è una “raccomandazione”.
Appello al Sindaco Masci perché o introduca anche il personale o spieghi il motivo dell’esclusione
Rivolgiamo un appello al sindaco Carlo Masci, alla Asl, all’Ufficio Scolastico Pescara-Chieti e ai dirigenti scolastici per permettere anche a tutto il personale scolastico dai docenti alle sporzionartici delle mense di poter effettuare lo screening.
Come minimo la giunta di centrodestra spieghi i motivi di tale esclusione.
Dopo due anni di pandemia dovremmo avere meccanismi rodati per la prevenzione e il monitoraggio dei casi di positività almeno nei luoghi più sensibili e costituzionalmente fondamentali come la scuola. Eppure non è così.
Le modalità di screening per le gli studenti delle scuole superiori della città di Pescara sono cambiate in meno di 24 ore 3 volte con il solito scarico di responsabilità sui dirigenti scolastici, più che assurdo aver previsto inizialmente lo svolgimento degli screening nella sola giornata di lunedì 10 a scuole aperte per oltre 10.000 studenti e studentesse.
Centrodestra quanto meno approssimativo e confuso.
Si ha l’impressione che più di fare sul serio si voglia semplicemente timbrare il cartellino. Se davvero si vuole evitare il ritorno alla didattica a distanza si prevedano sin da ora screening periodici con unità mobili scuola per scuola.
È desolante essere il paese delle rincorse e non aver fatto nulla in questi mesi per mettere le scuole in sicurezza dalla mancata riduzione del numero degli alunni per classe al mancato ripristino nelle scuole dei presidi sanitari passando per l’insufficienza nei trasporti scolastici.
Per dirla con Antonio Gramsci “la storia insegna ma non ha scolari”: più che al governo dei migliori siamo di fronte a degli asini patentati». Corrado Di Sante, Rifondazione Comunista – Sinistra Europea