Scuola. Marsilio: «Inutile insistere su una data se non sarà possibile garantire la massima sicurezza»
Anche per i sindacati abruzzesi della scuola risposte insufficienti per ripartire il 14 settembre
L’AQUILA – Riapertura della scuola il prossimo 14 settembre anche il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha molti dubbi sulla possibilità di poter procedere con sicurezza e regolarità.
Marsilio, infatti, ha condiviso la posizione di suoi colleghi, soprattutto quelli delle regioni governate dal Pd, che hanno presentato una serie di motivazioni per certificare a governo e ministra Azzolina, tutti i dubbi e le incertezze che questa difficile e decisiva riapertura presenta. Marsilio, così come i suoi colleghi di Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana, insiste molto sui problemi dei trasporti e l’Abruzzo, riguardo al fenomeno degli studenti pendolari, è forse una delle prime regioni in Italia. Altro tema è quello relativo alla questione date in coincidenza, solo il fine settimana successivo alla riapertura, con le elezioni amministrative. Una doppia spesa e procedura di sanificazione oltre che una situazione molto complessa da gestire.
Questa la dichiarazione rilasciata dal presidente Marco Marsilio: «Sulla riapertura delle scuole, le Regioni hanno parlato chiaro e detto per l’ennesima volta al Governo che in queste condizioni non è possibile assicurare il servizio, soprattutto quello di trasporto. Non si tratta di pregiudizio di ‘parte’: a farsi portavoce delle criticità sono stati i Presidenti e gli assessori delle Regioni governate dal Pd (Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Puglia…), non solo quelli di centrodestra. Sul trasporto pubblico e scolastico c’è stato un’ulteriore rinvio a venerdì pomeriggio, con una riunione specifica dopo la Conferenza Unificata che approverà il documento sulla riapertura delle scuole che è stato illustrato oggi. Ma se il Governo non darà al Comitato tecnico-scientifico degli indirizzi precisi (invece di scaricare la responsabilità di rendere decisioni operative alle Regioni, come si è fatto quasi sempre finora), non saremo in grado di assicurare la mobilità per il numero necessario. Sempre ammesso che le ‘rassicurazioni’ fornite oggi da Azzolina e Arcuri sul personale aggiuntivo e sui banchi e le mascherine in distribuzione verranno confermate, nei tempi e nelle quantità, dai fatti. Noi continuiamo a collaborare con il Governo per rendere possibile l’apertura in sicurezza delle scuole, ma la confusione con cui ci si avvicina al 14 settembre rende sempre più complicato l’obiettivo. Penso che se invece di incaponirsi su una data, che ha ormai il sapore di una ‘bandiera’ politica, il Governo ascoltasse Regioni ed Enti locali, potremmo arrivare all’apertura qualche giorno dopo (come proposto anche da Anci Abruzzo), con una maggiore organizzazione e minori costi di sanificazione dovuti al turno elettorale del 20-21 settembre.
Durante la riunione, ho sollecitato il Ministro Boccia ad affrontare il tema dell’attuazione della Rete Covid: sono ormai settimane che il Ministero le ha approvate, ma siamo fermi e non possiamo fare i lavori per potenziare terapie intensive e pronto soccorso perché i fondi e i poteri sono nella disponibilità del Commissario straordinario. Rischiamo di perdere altro tempo e di trovarci impreparati di fronte a un’eventuale seconda ondata, mentre abbiamo passato l’estate a discutere di discoteche e di come restare a un metro di distanza dentro un autobus. Boccia, Arcuri e Bonaccini si sono impegnati a convocare una riunione con le Regioni per assumere le decisioni che servono».
Sul tema intervengono anche i sindacati della scuola che, per una volta, sono più o meno sulla stessa linea di Marsilio e dei Presidenti di Regione: «Se non arriveranno per tempo adeguati organici aggiuntivi, non termineranno gli interventi urgenti sull’edilizia scolastica e non ci sarà una decisa svolta sui trasporti, le scuole avranno molte difficoltà a organizzarsi per l’apertura il 14 settembre nel pieno rispetto dell’attuale protocollo sicurezza – è l’allarme lanciato in Abruzzo da Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals-Confsal, dopo gli incontri di ieri con tutte le istituzioni, enti, organismi e parti interessate – . Il quadro – scrivono i sindacati – è fortemente preoccupante. Sul fronte trasporti, circa metà studenti rischia di restare a piedi. Riguardo all’edilizia, rappresentanti degli Enti Locali hanno assicurato che i lavori per reperimento degli spazi sono in corso. Sul fronte organici, dei circa 2.000 posti in più chiesti dalle istituzioni scolastiche solo il 40% potranno essere coperti».