Se i guariti dal Covid-19 sono immuni potrebbero circolare liberamente.
Quando usciremo da questa situazione è impossibile dirlo e sembra tutto dipendere dal comportamento dei cittadini che rispettando le norme e contribuiscono al contenimento dell’epidemia. La sorveglianza di massa ai tempi del coronavirus passa attraverso le forze dell’ordine che però non hanno i dati di coloro che sono guariti e talvolta neanche di coloro che dovrebbero essere chiusi in casa perché positivi.
Alla luce di ciò la domanda sorge spontanea: Chi è guarito dal virus è libero di circolare?
In Cina per rispondere a questa esigenza e consentire ai cittadini di vivere un’esistenza più o meno normale si utilizza “Alipay Health Code” un’applicazione che genera per ogni utente iscritto un codice QR di un colore diverso: verde, giallo o rosso. Nel primo caso si può circolare pressoché liberamente, pur sempre scansionando il codice da Smartphone all’ingresso di luoghi come condomini, uffici o centri commerciali. Nel secondo e terzo l’accesso o gli spostamenti non sono consentiti e, anzi, occorre rimanere in quarantena preventiva.
Un sistema innovativo quello cinese, che per quanto possa far sorgere molti dubbi circa la tutela della privacy e l’utilizzo dei dati personali, in qualche modo funziona e consente a coloro che sono guariti di circolare, fare shopping, andare a scuola, al cinema o in biblioteca.
Se è vero che una volta guariti da Covid-19 si è immuni per diverso tempo, allora coloro che hanno avuto esito negativo al tampone dopo la positività, rispettando le norme su distanziamento, mascherina e igienizzanti, potrebbero essere coloro a far ripartire l’economia e a tornare a vivere normalmente.
Gli studi internazionali e l’OMS dichiarano che i guariti sviluppano anticorpi neutralizzanti per diversi mesi e che questi sono presenti nel sangue. Ancora non c’è una data specifica sulla durata di questi anticorpi e sul tempo di conservazione a livelli tali da essere protettivi.
Forse l’applicazione immuni potrebbe implementare questa funzione, un bollino verde, momentaneo e per un tempo stabilito dal ministero della salute, che consenta a chi è guarito di circolare.
Sicuramente una funziona più utile e funzionale poichè accertata e sottoscritta dalla ASL, rispetto al tracciamento con tecnologia bluetooth su cui si sono spesi ingenti quantità di denaro (per non parlare del tempo) e che ha dimostrato di non funzionare in maniera efficiente. Infatti solo una piccola fetta della popolazione l’ha scaricata e una minoranza di questa l’ha attivata. Per non parlare della segnalazione della positività; contattare le autorità sanitarie per far attivare il codice univoco è impossibile e i cittadini rinunciano a farlo, disostallando l’app. Di conseguenza se l’app “Immuni” fosse implementata con la funzione “bollino verde” per dimostrare di essere guarito e questo diventasse lo strumento ufficiale, sicuramente il successo dell’App sarebbe maggiore.