Se n’è andato Francesco Presutti. “Ciccuccio” era il simbolo della sinistra marsicana delle lotte agrarie e antifasciste
L’omaggio di Rifondazione Comunista e un video di Romolo Liberale
AVEZZANO – Un vuoto e un grande dolore hanno colpito la sinistra marsicana. Questa mattina, infatti, se n’è andato Francesco Presutti, meglio noto come “Ciccuccio”, simbolo della sinistra agraria e dei lavoratori nella Marsica, quella delle lotte antifasciste e che scese letteralmente in campo nelle lotte contro i Torlonia per le terre del Fucino.
“Ciccuccio” era nato il 7 marzo del 1929, aveva 91 anni, e la sua vita è stata contrappuntata da grandi gioie e immensi dolori. Esperto agricoltore ed allevatore, i suoi cavalli erano forse i migliori della zona, ha sempre affiancato al lavoro la sua passione per la politica e la sua capacità di ragionare e sintetizzare non erano comuni. Con un grande dolore nel cuore, capì che la sinistra, segnatamente quella comunista, stava forse compiendo uno dei più grandi errori nel dividersi. Lui seguì sempre le sue idee e ciò che la sua coscienza gli dettava e, mentre tutti si spostavano, “Ciccuccio” restava dove si era abituati a trovarlo. Con altri grandi personaggi della sinistra comunista marsicana, come Alberto Mancini, Romolo Liberale e tanti altri, ha rappresentato e rappresenta per tutti, non solo per chi si riconosce in quella parte politica, un vero e proprio tesoro culturale e morale.
Due i momenti davvero drammatici della sua esistenza. La perdita della moglie e poi, l’8 agosto del 2014, la perdita del figlio Luigi, “Giggione” per tutti, dirigente e funzionario della Cgil a Roma, dopo una malattia dalla quale sembrava poter uscire e che, invece, improvvisamente se lo portò via. “Ciccuccio” aveva il dolore scavato nell’anima e nel volto, ma, finché ha avuto forza, ha continuato per la sua strada, quella dei diritti e della difesa degli ultimi e dei lavoratori. Orgoglioso, qualche anno fa, presenziò, emozionato all’inverosimile, ma orgoglioso del suo “ragazzo”, all’intitolazione a suo figlio di una sala nella sede romana della Cgil.
“Ciccuccio” era la memoria storica e la coscienza collettiva di gran parte di noi, di quelli, soprattutto, che si schierano, come lui, sul fronte degli ultimi, di chi lavora, di chi si protende agli altri e che, in questi momenti, ci servirebbe come il pane. Ci mancherà la sua persona, il suo sorriso, la sua infinita ospitalità e generosità. Il suo insegnamento, la sua statura morale invece non si perderanno e saranno sempre presenti. La sepoltura avverrà domani, martedì 21 aprile, alle 10, nel cimitero di Avezzano.
Rifondazione Comunista Abruzzo ha voluto ricordare e omaggiare Ciccuccio con queste parole: «Rifondazione Comunista piange la scomparsa del compagno Francesco Presutti detto “Ciccuccio”. Per ricordarne la figura non potremmo usare parole migliori di quelle del nostro compagno Romolo Liberale che curò il video documentario “Ciccuccio nobile contadino del Fucino” all’interno del quale per i suoi 80 anni Ciccuccio venne descritto così:
“A Ciccuccio ai suoi 80 anni
segnati dalla fatica contadina
illuminati dalla fede comunista
che ha saputo fondere
il seme della terra
le parole per l’uomo
in una testimonianza di saggezza
in una scelta di dignità e libertà”
Ci piace ricordali insieme uniti nella lotta per un mondo migliore in un’epoca, oggi come allora, dove lo sfruttamento del lavoro bracciantile continua ad essere feroce ed indiscriminato. Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE, Marco Fars, segretario regionale PRC-SE Abruzzo, Silvano Di Pirro, segretario provinciale PRC-SE L’Aquila».
Vogliamo salutare “Ciccuccio” con una frase di Ignazio Silone che molto gli si addice: «L’uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, è libero».