Si torna a scuola. E i trasporti?
AVEZZANO – Il problema dei trasporti che investe la scuola per un significativo e consistente periodo dell’anno è stato lasciato nel dimenticatoio per mesi; quelli estivi, quelli durante i quali, con buona pace di tutti, i ragazzi non vanno a scuola. Tutti presi dietro a banchi, sedie, rotelle, metri e altre amenità ci si è dimenticati che prima di entrare a scuola, i ragazzi devono arrivarci. A maggior ragione se ci si riferisce a territori come il nostro, che è poi è uguale a tanti altri, in cui la percentuale dei ragazzi pendolari che frequentano la scuola superiore – cioè che non risiedono presso il capoluogo marsicano ma lo devono raggiungere per frequentare la scuola – si aggira intorno ai 70/80% (se basta) del totale della popolazione scolastica delle scuole superiori.
E qui il discorso si allarga un po’ ma giacché ci sono… consentitemi, visto che si parla di viaggi e trasporti, una deviazione.
Le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le scuole di 1° grado servono l’utenza scolastica (che brutta parola!) pressapoco negli stessi luoghi in cui essa risiede; si, pressappoco, perché, in effetti, a causa di reiterati piani di razionalizzazione della rete scolastica, iniziati negli anni ’80, i paesi che prima vantavano una scuola dell’infanzia, una primaria e una media, si sono ritrovati ora senza l’una ora senza l’altra ora senza più nessun servizio scolastico, avendo il sistema dato luogo ad accorpamenti progressivi verso centri urbani più popolati o a rischio chiusura per ridotta popolazione scolastica. E questo, già presenta il problema-trasporti: come ci arrivano i bambini, i ragazzi a scuola? Semplice: accompagnati dai genitori, che recandosi a lavorare deviano dal percorso lavorativo o accompagnati dal pulmino del Comune o da altro servizio appaltato all’esterno! E questa, non è cosa buona. Per i bambini, per le famiglie, per la scuola, per il paese. (L’ordine è gerarchico).
Il problema si presenta amplificato quando, superato l’esame di 3^media, i ragazzi si avviano verso il percorso di scuola superiore. Dovranno alzarsi prima del solito, con qualunque tempo atmosferico, attendere alla fermata il mezzo – che spesso, poiché è già pieno di utenti, passa oltre, lasciando il carico al mezzo successivo – salirci su e finalmente giungere presso la scuola. Inutile dire che, per il rientro si ripropone lo stesso tran tran. Chi scrive può tranquillamente testimoniare di continui ingressi in ritardo per i più svariati problemi intervenuti nel contesto del trasporto. Certo, la situazione è diversa dalle scuole prima dette ciononostante, a ben vedere presenta, per entrambe, un denominatore comune che poi è il problema: i trasporti. Qui più pregnante e necessario. Per gli studenti, per le famiglie, per la scuola, per la società, per l’ambiente.
In un altro momento magari, il discorso con altra deviazione, potrebbe essere interessante affrontare il problema dell’incremento dei trasporti su gomma sull’ambiente e il contenimento di un’altra emergenza, quella delle emissioni di gas di scarico e dell’inquinamento atmosferico….
Rientro ora sulla strada maestra e presento l’Ordinanza della Presidenza della Giunta Regionale 84/2020 che reca, in allegato, il Protocollo di sicurezza per i trasporti e la logistica, limitatamente a ciò che è di pertinenza dell’utenza.
Composto di 10 sezioni, il documento dettaglia chi fa – cosa fa – quando – come, a partire dai gestori responsabili del trasporto pubblico, passando per gli utenti dei servizi sia che si tratti di trasporto su gomma, su ferro , di impianti a fune o altro settore di impianto invernale non chè settori di trasporto merci aereo, marittimo e portuale.
Quello che qui interessa mettere in evidenza riguarda, nello specifico, ciò a cui devono attenersi gli utenti, sia che si tratti di lavoratori sia che si tratti di studenti sia minorenni sia maggiorenni.
Essi devono rispettare le seguenti prescrizioni:
- non salire sui mezzi di trasporto se si hanno sintomi di infezioni respiratorie acute e riconducibili all’affezione da Covid-19 (febbre superiore a 37,5° C, tosse, congiuntivite, raffreddore);
- acquistare, ove possibile, i biglietti in formato elettronico, online o tramite app;
- nel corso del viaggio, igienizzare le mani (sia con dispositivi personali sia con quelli a disposizione sul mezzo) ed evitare di toccarsi il viso;
- seguire la segnaletica e i percorsi indicati all’interno delle stazioni o alle fermate, mantenendo sempre la distanza interpersonale di almeno 1 metro dalle altre persone;
- utilizzare le porte di accesso ai mezzi indicate per la salita e la discesa, rispettando sempre la distanza di sicurezza di un metro;
- sedersi solo nei posti consentiti mantenendo, ove prescritto, il distanziamento dagli altri occupanti;
- evitare di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente;
- negli spazi di attesa e sui mezzi pubblici usare una adeguata protezione del naso e della bocca (mascherina chirurgica o mascherina di comunità);
- in caso di passeggeri che a bordo dei mezzi presentino sintomi riconducibili all’affezione da Covid-19 (tosse, rinite, febbre, congiuntivite), gli stessi devono prontamente segnalarlo all’autista che informa le Autorità Sanitarie alle quali spetta la decisione sull’eventuale modalità di trasbordo dai relativi mezzi;
- al passeggero che presenti sintomatologia riconducibile al Covid-19 (tosse, rinite, febbre, congiuntivite), è richiesto, nelle more dell’eventuale operazione di trasbordo, di sedersi ad una distanza di almeno 2 metri rispetto agli altri passeggeri tramite una ricollocazione temporanea di questi ultimi, qualora disponibili;
- negli spazi adibiti a fermata, l’utenza, nelle fasi di stazionamento, è tenuta a mantenere il distanziamento sociale, di almeno 1 metro, così come nelle fasi di salita e discesa dai mezzi nel rispetto della normativa nazionale di prevenzione al diffondersi dell’epidemia.
Corre l’obbligo di precisare, per chi leggesse l’ordinanza del 14.09, che NON SUSSISTE L’OBBLIGO DI SCARICARE L’APP IMMUNI.
L’ordinanza stabilisce, come ha confermato in intervista televisiva in data odierna il Presidente della TUA S.p.a., che dal 21 settembre verrà riattivato il 100% dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma, filoviario e ferroviario. Naturalmente il coefficiente di riempimento è ritoccato verso il basso e non potrà essere superiore all’80% dei posti consentiti dalla carta di circolazione del mezzo (es.: su 50 posti potranno essere occupati massimo 40 posti); prioritariamente, dovranno essere occupati prima i posti a sedere e poi potranno essere impegnati quelli in piedi fino al raggiungimento della capienza massima prevista dal coefficiente. Il ricambio dell’aria dovrà essere costantemente assicurato, predisponendo l’apertura dei finestrini o di altre prese d’aria naturale. Proprio le modalità di ricambio dell’aria, costituiscono criterio per l’incremento del coefficiente di riempimento qualora sia garantito un ricambio con utilizzo di filtri e strumenti di aereazione preventivamente autorizzati dal CTS.
L’azienda, ove lo reputi necessario potrà disporre, per limitare l’affollamento del mezzo, l’eliminazione di fermate e potrà adottare misure correttive, finalizzate o a prevedere corse supplementari in caso di in capienza dei mezzi oppure ad eliminare corse riattivate qualora si verifichi assenza di domanda da parte dell’utenza (potrebbe essere il caso di orari “morti” rispetto a quelli di “punta”). La Regione Abruzzo ha già autorizzato, qualora ce ne fosse bisogno, il ricorso alla istituzione di servizi scolastici aggiuntivi; i gestori, dal canto loro, dovranno inviare mensilmente report con i principali dati di trasporto. I dati dei monitoraggi – che inizieranno il 21 settembre – costituiranno la base sulla quale operare indirizzi correttivi per i periodi successivi a quelli dell’entrata in vigore delle presenti disposizioni.
Il rispetto delle norme da parte degli utenti – adulti o ragazzi – oltre che segno di civiltà è senza alcun dubbio anche la miglior forma di tutela della propria e dell’altrui salute.