Silenzio, bellezza, paesaggi sensoriali, buio: questi i temi individuati dagli studenti per i progetti di recupero al Workshop “Architetture per contesti fragili” di Morino

MORINO – Si è concluso, con grande soddisfazione dell’Amministrazione comunale di Morino e degli studenti, il Workshop “Architetture per contesti fragili” incentrato sul Borgo di Morino Vecchio e sulla Stazione ferroviaria di Civita D’Antino-Morino, a cui hanno partecipato gli studenti del Laboratorio di progettazione Architettonica del Politecnico di Milano tenuto dalla Prof.ssa Emilia Corradi e dalla Prof.ssa Alisia Tognon.

I ragazzi, dopo un attento lavoro sul campo, hanno elaborato le prime ipotesi progettuali per la rigenerazione di questi due poli. 

I risultati del workshop sono stati sintetizzati in 16 slide-progetto, che ciascun gruppo di lavoro ha illustrato e presentato alla comunità locale, nell’ambito dell’incontro pubblico organizzato il 1° novembre all’interno della Sala Convegni dell’Hotel Villa Patrizia.

I risultati di queste due giornate di lavoro sono stati sorprendenti: oltre alla qualità e quantità di spunti e ipotesi progettuali, è emerso con forza come tutti gli studenti abbiano colto il valore quasi “sacro” del borgo di Morino vecchio e l’importanza di valorizzarlo attraverso l’insediamento di nuove funzioni e collegarlo con la stazione ferroviaria di Civita d’Antino.

Ricorrenti nelle diverse esposizioni sono state parole come “silenzio”, “bellezza”, “paesaggi sensoriali”, temi individuati come generatori di possibili progetti di recupero, che propongono la realizzazione di micro-residenze, atelier e spazi espositivi per artisti.

Perfino il “buio”, e la straordinaria bellezza del cielo stellato che si perde dalla piazza d’erba di Morino vecchio fino alle cime dei monti, sono stati scelti come filo conduttore di una proposta progettuale.

Ogni gruppo di lavoro ha colto la particolare energia e capacità di attrazione che questo luogo conserva, sospeso tra passato e futuro, tra memoria e nuove prospettive di rigenerazione.

Uno spazio “open air” da vivere  attraverso percorsi, piccole aree di sosta e di meditazione, ritagliati tra quello che resta dell’originale edificato, in cui vanno ad inserirsi nuove architetture funzionali a garantire  residenze, spazi di lavoro ed esposizione  per l’artigianato artistico,  per diverse  arti performative come il teatro, la fotografia, la videoart, ma anche l’arte culinaria, con itinerari sensoriali e spazi attrezzati per la  degustazione e formazione, laboratori per la distillazione ed essiccazione delle erbe,  spazi per lo sport all’aria aperta e  il benessere psicofisico.

Come per magia, attraverso gli occhi freschi ed esterni di questi 35 giovani studenti di architettura, all’interno di un caleidoscopio si sono materializzate idee e nuovi progetti per il borgo di Morino vecchio e la Valle Roveto.

Il lavoro è solo all’inizio, il workshop si inserisce nell’ambito di una convenzione firmata tra il Comune di Morino, in quanto capofila del Contratto del fiume Liri, e il Politecnico di Milano, che ha sancito un proficuo rapporto di collaborazione. Grande soddisfazione è stata espressa anche dai due sindaci, Roberto D’Amico – Sindaco di Morino – e Sara Cicchinelli – Sindaca di Civita d’Antino – presenti all’iniziativa.

Nei prossimi anni – hanno dichiarato i Sindaci presenti e la Prof.ssa Corradi – la ricerca e la progettazione sul campo continueranno coinvolgendo tutti gli altri centri e l’intero territorio della Valle del Liri.

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