Simone Angelosante di nuovo nella bufera. Post su Facebook sul Mes scatena un diluvio di polemiche
“Conte ha firmato senza autorizzazione del Parlamento sovrano. Questo si chiama ALTO TRADIMENTO agli interessi nazionali. In tempo di guerra era punito con la fucilazione alle spalle”.
AVEZZANO – Simone Angelosante, consigliere regionale leghista e Sindaco di Ovindoli, dopo la furiosa polemica estiva su Roberto Vecchioni, reo di aver fatto cantare “Bella Ciao” in un concerto ad Ovindoli, riaccende le polveri con un post sul Mes.
Angelosante, infatti, ha scritto che il Mes, in sostanza, è un fondo che serve alla Germania per risanare le sue banche in evidente difficoltà, fondo che sarà pagato in larga parte dall’Italia e che l’Italia non potrà mai utilizzare per colpa del suo debito pubblico troppo alto. In tutto questo, dice Angelosante, Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, a suo dire, avrebbe firmato un trattato internazionale senza l’avallo del Parlamento, e quindi facendo un atto che in altri tempi sarebbe stato considerato alto tradimento con relativa punizione.
Nello sviluppo della discussione su Facebook, poi, si arriva anche a teorizzare l’impiccagione dei banchieri da parte del popolo e altre cose del genere. Insomma, quanto basta per far saltare sulle sedie attori e spettatori della politica nazionale con relative polemiche.
Non si è fatta attendere la presa di posizione ufficiale della Lega-Salvini Abruzzo attraverso una breve nota a firma del coordinatore regionale della stessa Lega, Luigi D’Eramo: “La Lega Abruzzo prende nettamente le distanze dalle frasi pubblicate sul proprio profilo Facebook dal consigliere regionale Simone Angelosante. Pur confermando i giudizi negativi già espressi in sede parlamentare sul Mes, la Lega non ritiene quelle affermazioni consone a un dibattito che, se pur aspro, deve sempre essere confinato nell’alveo della civiltà e del rispetto”.
Noi, al di là del contenuto stretto della notizia, ovvero sul meccanismo del Mes e sui poteri dell’Italia all’interno dell’Unione Europea, diciamo che sicuramente i toni sarebbero da moderare, soprattutto quando a parlare in pubblico è un esponente delle istituzioni e ancor più se si rivolge nei confronti di un altro esponente delle istituzioni repubblicane e democratiche. Ma questa forse era una politica vecchia, del 1900, altro secolo, altra formazione, altri politici e, soprattutto, la Politica degli Ideali e del Rispetto dell’Avversario.