Spaccio di cocaina e hashish fra Abruzzo, Lazio e Campania smantellato dai carabinieri dell’Aquila
L’AQUILA – Questa mattina, a L’Aquila, Chieti, Vasto, Ardea e Pomezia (provincia di Roma, Cremona, Napoli e Brescia, i militari del comando provinciale di L’Aquila hanno dato esecuzione a 14 ordinanze di custodia cautelare.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di L’Aquila, su richiesta del Sostituto Procuratore Marco Maria Cellini, – nei confronti di altrettante persone (6 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 4 con l’obbligo di dimora nel comune di L’Aquila), indagate per concorso in spaccio di stupefacenti e favoreggiamento personale.
All’operazione hanno partecipato anche diverse unità cinofile antidroga provenienti da Chieti, Modugno, provincia di Bari, e Roma e un’unità del 16° nucleo elicotteri di Rieti.
14 le misure cautelari eseguite per un giro di stupefacenti molto vasto
L’indagine, condotta dal Nor della compagnia di L’Aquila e coordinata dal Procuratore della Repubblica Michele Renzo e dai Sostituti Guido Cocco e Marco Maria Cellini, si è sviluppata a partire dall’inizio del 2021.
È stata svolta con l’ausilio di attività tecniche e attraverso numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento che hanno permesso di individuare un vero e proprio gruppo criminale che gestiva con profitto un traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish tra il capoluogo abruzzese e il litorale romano (in particolare Ardea e Pomezia).
Gli investigatori hanno documentato che lo stupefacente, comprato sul litorale romano, veniva trasportato a L’Aquila da corrieri che lo occultavano all’interno di vani appositamente ricavati in diversi autoveicoli.
Le piazze di spaccio vicino a centri commerciali e luoghi ad alta densità di traffico
I mezzi utilizzati erano di proprietà di fiancheggiatori incensurati, così da limitare il più possibile i normali controlli alla circolazione stradale.
Una volta giunto a L’Aquila, lo stupefacente veniva “tagliato” e diviso in dosi, per poi essere rivenduto sulle principali piazze di spaccio.
I soggetti che si occupavano dello spaccio al dettaglio venivano contattati di volta in volta dagli acquirenti soprattutto attraverso le piattaforme social, nel tentativo di sfuggire a eventuali intercettazioni telefoniche.
Gli appuntamenti per le cessioni di droga avvenivano in luoghi della città sempre differenti e i pusher stavano attenti a portare con loro solo le dosi necessarie alla singola vendita.
Traffico ricostruito grazie a pedinamenti ed accurate intercettazioni
Ciò all’ovvio scopo di essere segnalati come assuntori di sostanza stupefacente, ed evitare così la denuncia penale, qualora fossero incappati nei controlli delle forze dell’ordine.
Gli incontri per la vendita al dettaglio dello stupefacente inizialmente avvenivano quasi esclusivamente nella zona di Pettino, dove vivevano alcuni dei principali indagati.
Successivamente, avendo notato che i residenti cominciavano ad allarmarsi del continuo via vai nell’intero arco delle 24 ore in pieno lock down, gli incontri per le cessioni si sono spostati in alcuni luoghi di ritrovo di facile individuazione.
Luoghi normalmente molto frequentati, come nella zona del centro commerciale L’Aquilone o del Cermone e nei piazzali antistanti supermercati del centro cittadino o delle zone di Bazzano, Sassa, Coppito a seconda della zona di residenza degli acquirenti, dove i pusher si recavano di volta in volta.
Segnalati alla Prefettura dell’Aquila diverse persone come assuntori di stupefacenti
La vicinanza ad attività commerciali che vendono generi di prima necessità favoriva tra l’altro una migliore giustificazione in caso di controllo da parte delle forze di polizia nel periodo in cui i movimenti erano limitati a seguito della normativa anticovid.
Nei mesi in cui si sono svolte le indagini preliminari, i militari del Nor aquilano hanno arrestato in flagranza 4 dei soggetti indagati, sequestrando in tutto circa 100 grammi di cocaina e 50 di hashish.
I militari hanno anche segnalato alla Prefettura di L’Aquila numerose persone, residenti nel capoluogo, individuate come assuntori, sequestrando a ognuna le singole dosi di stupefacente appena acquistate, ciascuna del peso di circa mezzo grammo.
Tutti gli acquirenti sono stati inoltre ascoltati a verbale in merito alla compravendita dello stupefacente.
Il Gip di L’Aquila Guendalina Buccella ha inoltre riconosciuto l’attualità delle ipotesi di reato contestate e la pericolosità dei soggetti indagati, che nei prossimi giorni saranno ascoltati dallo stesso giudice per i previsti interrogatori di garanzia.
Il Gip dell’Aquila ha riconosciuto la pericolosità dei soggetti ora fermati
I soggetti raggiunti dalla misura, di cui 7 italiani e 7 albanesi, sono tutti privi di occupazione e nella maggior parte dei casi con precedenti di polizia specifici.
Tra i destinatari della misura in carcere ci sono un uomo 40enne e una donna 32enne, entrambi italiani, che gestivano e coordinavano in via principale l’arrivo della droga in città e la vendita al dettaglio.
La donna era già detenuta nel carcere di Chieti per altri reati, mentre l’uomo è stato raggiunto questa mattina in provincia di Chieti, dove si era da poco trasferito.
I 14 arrestati sono detenuti in diversi carceri di Abruzzo, Lazio e Campania
In merito agli altri quattro, un cittadino italiano, 65enne, era già detenuto nel carcere di Napoli. Tre sono invece stranieri: uno, 25enne, è stato raggiunto a Brescia, mentre due, entrambi 19enni, sono residenti a L’Aquila.
Si apre ora, dinanzi alle Autorità giudicanti, la fase più propriamente processuale, nel corso della quale la significatività degli indizi raccolti nel corso delle indagini dovrà essere confermata o smentita.