Spi Cgil: la Regione ha ordinato i vaccini in ritardo rispetto alle altre regioni
L’Aquila – “Questo è il periodo in cui si presentano le consuete influenze stagionali, per fare in modo che non si sommino al coronavirus intasando gli ospedali, è iniziata la campagna nazionale di vaccinazioni dal 1° ottobre. La regione Abruzzo per insipienza, per incapacità o per altro ha ordinato i vaccini in ritardo rispetto alle altre regioni, quindi per gli abruzzesi le vaccinazioni sono iniziate con circa 15 giorni di ritardo”. Così, in una nota. denuncia lo Spi della Cgil provinciale
“Evidentemente le dosi arrivate sono insufficienti perché continuano ad arrivare alla scrivente Organizzazione Sindacale numerose segnalazioni da parte di pensionati, iscritti e non, che non trovano disponibilità presso i medici di famiglia ed anche da tanti cittadini che non trovano i vaccini antinfluenzali da acquistare nelle singole farmacie.
In altre regioni, pur in presenza di difficoltà a livello nazionale si è provveduto per tempo a procurarsi le scorte necessarie alle vaccinazioni delle categorie protette.
La situazione di estrema emergenza, dovuta all’aggravarsi della pandemia, avrebbe dovuto sollecitare gli organismi preposti della Regione Abruzzo a mettere in atto tutte le iniziative per garantire il diritto alla salute dei cittadini abruzzesi.
In particolare, le categorie più deboli, anziani e bambini, sono le più esposte alle influenze stagionali e la vaccinazione è uno degli elementi utili ad isolare soggetti positivi al Covid da quelli normalmente influenzati, evitando allarmismi ed ulteriori intasamenti delle strutture sanitarie.
Molto probabilmente chi governa la regione Abruzzo è in questi giorni molto più impegnata a risolvere problemi legati a beghe politiche interne alla maggioranza, che a porre la dovuta attenzione alla salute dei cittadini”.