Street Art e Birre Artigianali… in Abruzzo è legge!
L’Aquila – Aielli,con la sua street art, docet. L’amplissima risonanza fatta registrare dalle iniziative intraprese dal piccolo borgo marsicano ha permesso di raggiungere un traguardo che, forse, o sarebbe stato impensabile o lo si sarebbe raggiunto molto più tardi.
La “street art” può ora approdare, in forma ufficiale, a piccoli e grandi comuni della Regione per diffondere arte, valorizzare angoli, strade, palazzi dei centri urbani e favorire il turismo artistico.
La proposta era stata presentata dal Consigliere regionale M5S Pietro Smargiassi, che ne è anche il primo firmatario, ed è stata approvata nel corso dell’ultimo Consiglio regionale con l’intestazione: “Disposizioni per la valorizzazione, promozione e diffusione della Street Art”.
Vista l’approvazione, la Regione Abruzzo potrà stanziare fondi volti a favorire la realizzazione di opere che, inserite nei paesi e nelle città, favoriranno la riqualificazione di luoghi che, per effetto del tempo e dell’incuria, sono oggi abbandonati a se stessi e consentiranno l’accesso di visitatori interessati a tale forma d’arte, incrementando e sostenendo il turismo e l’indotto ad esso correlato.
Il Consigliere Smargiassi si è detto molto soddisfatto dell’approvazione di tale norma e intende ulteriormente sostenerla avendo inserito, nella legge, un articolo che prevede lo stanziamento di 10mila euro l’anno nel bilancio della Regione Abruzzo, per la realizzazione di pubblicazioni che raccolgano le varie opere da diffondere, anche con l’ausilio del CRAM – Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo – pubblicizzando quindi in sedi nazionali ed internazionali le attività intraprese.
Futuro, turismo, ripresa post Covid per un “Abruzzo contemporaneo che sia riconosciuto come un vero e proprio museo a cielo aperto da visitare non solo per le sue innumerevoli ricchezze naturalistiche e paesaggistiche, ma anche per la sua vocazione artistica che guarda verso la contemporaneità” insiste Smargiassi.
E’ evidente da questa prospettiva una nuova visione dell’arte delineata in 4 sintetici punti: 1) l’arte come bene pubblico; 2) immediata fruibilità; 3) fruizione gratuita; 4) funzione educativa, quando richiami tematiche di interesse collettivo.
Come già detto, il vantaggio è plurimo e ben lo esprime Smargiassi: “L’arte non è più un affare di pochi ma bellezza immediata e fruibile da tutti; genera un incremento del turismo che inevitabilmente consentirà, attraverso l’intero indotto, un ritorno anche economico per il territorio, oltre che all’indubbio valore culturale”.
Quanto normato è traguardo di notevole valore; l’arte, dal chiuso dei musei e delle sale viene proiettata all’esterno lungo muri, parapetti, bacheche e tutto ciò che possa offrire uno sfondo ad una rappresentazione artistica e che si mantiene, per dirla con John Fekner, uno dei pionieri della street art, aderente a tre costanti:”meglio chiedere perdono che permesso; la volontà di cambiare la percezione dello spazio pubblico; la ricerca del dialogo con i passanti-spettatori”.
Nata intorno agli anni ’70 nelle periferie newyokesi, non va confusa con i graffiti; è una peculiare forma di espressione artistica moderna presente nei più disparati luoghi pubblici che si serve di altrettante diverse tecniche: spray, stencil, acrilici, pennelli etc. Inizialmente suscitò rigidità e rifiuto, perché vista come atto di vandalismo contro proprietà privata o pubblica,come imbrattamento di muri che comunicava ribellione attraverso forme o immagini inutili e antiestetiche. Intorno al 2000 – grazie allo sconosciuto artista Banksy – assurge a vera e propria arte: virali le sue opere presentate con modalità a volte dissacranti (nell’ultima asta, dopo l’aggiudicazione, l’opera, attraverso un meccanismo nascosto si è in parte autodistrutta). Lo spazio urbano abitato, assume, con la presenza di opere di street art, un significato diverso in quanto le opere permeano il tessuto urbano e, modificando facciate e pareti, fanno il lifting ai rioni e ai quartieri; inoltre, la componente sociale delle opere, sempre
si interseca con il contesto e riconosce, come dice Martin Irvine, professore alla Georgetown University, “una profonda identificazione ed empatia con la città”.
Nello stesso Consiglio sono state approvate anche altre due norme. La prima riguarda le “Norme per la promozione e la valorizzazione della birra agricola e artigianale” ; la proposta di legge per la valorizzazione della birra artigianale -su iniziativa di Vincenzo D’Incecco, Emiliano Di Matteo, Guerino Testa – promuove l’attività di identificazione e di valorizzazione della produzione birraia agricola e artigianale dell’Abruzzo; il comparto di produzione, particolarmente sviluppato in questi ultimi anni, ha assunto un elevato valore economico al punto che, a partire dal 2021, viene sostenuta la qualificazione delle competenze e la formazione professionale degli operatori del settore; tali disposizioni contribuiranno sicuramente alla crescita professionale dell’intera filiera, con particolare riferimento ai giovani imprenditori e lavoratori. Previsto anche la registrazione del marchio regionale dei prodotti e dei produttori di birra agricola e artigianale.
L’altra norma approvata riguarda la “Semplificazione del sistema normativo regionale – Abrogazione leggi regionali approvate nel periodo 1983/1992” cioè l’ abrogazione delle disposizioni legislative regionali ormai superate da altre più recenti; , in base al criterio cronologico, vengono eliminate norme obsolescenti, tacitamente superate ovvero che abbiano esaurito i propri effetti. Il testo di legge dispone complessivamente l’abrogazione di 523 leggi.