“Studenti contro il Green Pass”: la lettera aperta del coordinamento abruzzese
L’AQUILA – L’adozione del Green Pass suscita ancora proteste: questa volta, contro il certificato per la lotta al Covid-19, scrivono una lettera aperta i ragazzi del “Coordinamento regionale del movimento abruzzese “Studenti contro il Green Pass”.
Il testo della lettera
Queste le loro parole:
“Il Coordinamento regionale del movimento abruzzese ‘Studenti contro il Green Pass’ comunica di aver inviato, in data 22/09/2021, una PEC al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, il professor Edoardo Alesse, e a tutti i principali Organi di Ateneo, contenente una lettera di protesta circa le due comunicazioni, denominate “Estensione obbligo certificazione verde” e “Disposizioni del Rettore per la ripresa dell’attività didattica in presenza”, rese note il 31 agosto e il 17 settembre rispettivamente, sulla scorta delle previsioni del D.L. 111/2021, sul sito di Ateneo.
La lettera da noi inviata propone una critica serrata alle citate Disposizioni del Rettore, oltre a una serie di considerazioni di carattere giuridico e scientifico sull’illiceità legale e sull’infondatezza scientifica del Green Pass, non solo come certificazione sanitaria in senso lato, ma soprattutto come discrimine per poter vivere un’esperienza universitaria (lezioni, esami, studio in biblioteca, ricerca, laboratori, tirocini) che si possa definire degna di questo nome.
La lettera contiene, altresì, una serie di proposte rivolte al Magnifico Rettore, unitamente ai principali Organi collegiali, allo scopo di sanare tale insostenibile situazione di divisione degli studenti in due categorie:
- da una parte, chi è munito di Green Pass a seguito di vaccinazione ed è messo in condizione di prendere parte alle attività in presenza;
- dall’altro lato, pur avendo scelto, in conformità al diritto garantito dall’Articolo 32 della Costituzione, di non sottoporsi a vaccino anti-SARS-CoV-2, si ritrova o del tutto impossibilitato a partecipare a tirocini e laboratori, oppure costretto a sottoporsi a un tampone invasivo ogni due giorni, con un pesante onere economico mensile.
“Con questo metodo si opera una discriminazione”
Riteniamo fondamentale diffondere i contenuti della nostra lettera, così come quelli degli Allegati scientifici da noi prodotti, per stimolare la pubblica opinione a un dibattito critico e franco sulle inaccettabili conseguenze che il Green Pass e il D.L. 111/2021 comportano sulla possibilità di esercitare il diritto allo studio, in condizioni di parità ed equità, da parte dell’intera comunità studentesca.
Nella lettera abbiamo richiesto, in virtù delle considerazioni sopra esposte, un incontro in presenza al Magnifico Rettore, così da poter esporre de visu le nostre rimostranze e le nostre ragioni, all’insegna di un dialogo costruttivo e produttivo, secondo lo spirito del Manifesto del movimento “Studenti contro il Green Pass” (sito web ufficiale: https://www.studenticontroilgreenpass.it).
Infine, ci riserviamo di attuare tutte quelle iniziative che possano garantire la più ampia diffusione possibile delle nostre istanze, affinché il diritto allo studio non venga subordinato ad una certificazione, ma sia garantito così come sempre è stato”.