Sulmona. Stato di agitazione dei lavoratori della “Clinica San Raffaele”
Sindacati e lavoratori contro i licenziamenti decisi dall’azienda per la riduzione di budget della Regione. Domani incontro col Sindaco
SULMONA – Prende i toni le forme precisa della vertenza a tutto tondo la situazione dei lavoratori della Casa di Cura San Raffaele di Sulmona. L’azienda, infatti, minaccia licenziamenti causati, a suo dire, dalla riduzione di budget operata dalla Regione Abruzzo. Una tesi contestata dai sindacati che, comunque, proprio alla Regione Abruzzo si rivolgono sostenendo che la soluzione della questione sia esclusivamente di volontà politica. Insomma, un nuovo pezzo di sanità delle zone interne abruzzesi che rischia di saltare in aria e, peraltro, pur avendo, fra le sue prestazioni di alta specializzazione, la riabilitazione spinale, che la San Raffaele assicura a livello regionale e, peraltro, vantando una vera e propria eccellenza.
Questa la nota dei sindacati di settore aderenti a Cgil, Cisl e Uil: “Nella giornata di ieri, 11 novembre 2019, le scriventi organizzazioni sindacali hanno svolto un’assemblea con i lavoratori della Casa di Cura San Raffaele di Sulmona per discutere in merito alle iniziative da intraprendere per contrastare le procedure di licenziamento collettivo avviate dalla Società in data 08/10/2019.
La procedura riguarda 11 dipendenti di vari profili professionali i quali rischiano di perdere il posto di lavoro in un contesto territoriale che storicamente si trova in forte difficoltà dal punto di vista economico, sociale ed occupazionale. Le motivazioni addotte dalla Casa di Cura San Raffaele sarebbero da ricondurre ad un mancato adeguamento del budget, da parte della Regione Abruzzo per l’annualità 2019, rispetto alle prestazioni erogate in regime di accreditamento dall’Unità Spinale (codice 28).
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, nell’esprimere profonda preoccupazione, hanno contestato, nei due incontri tenutisi con la società, i licenziamenti ed hanno chiesto all’azienda il ritiro immediato degli stessi dichiarando la mobilitazione di lavoratrici e lavoratori della clinica sulmonese. E’ bene precisare che la riabilitazione spinale (cod 28) è una eccellenza sanitaria, unica in Abruzzo, che la Clinica San Raffaele assicura in regime di accreditamento con il servizio sanitario pubblico con 25 posti letto che vengono occupati anche da pazienti che vengono a curarsi da fuori regione, generando introiti finanziari per la Regione Abruzzo. La soluzione della vertenza ha carattere prettamente politico, in quanto è solo la Regione Abruzzo, con il Presidente Marsilio e l’Assessore alla Sanità Verì, che può derogare ai tetti di spesa per le prestazioni di alta complessità deliberando l’adeguamento del budget a totale copertura della attività di Unità Spinale della Casa di Cura di Sulmona.
FP CGIL, CISL FP e UIL FPL insieme con tutti i lavoratori, hanno deciso, nel corso della predetta assemblea, di indire lo stato di agitazione del personale il quale verrà formalizzato in questi giorni alla Prefettura dell’Aquila e metteranno in campo ogni azione per contrastare il licenziamento dei lavoratori. Infatti già nella giornata di domani, 13 novembre 2019, nella quale è previsto un incontro convocato dal Sindaco di Sulmona al quale sono stati invitati l’Assessore Regionale con delega alla Sanità, l’Assessore alle politiche del Lavoro, il Direttore del Dipartimento Salute e Welfare, i consiglieri Regionali del Territorio ed i consiglieri ed assessori Comunali, le organizzazioni sidnacali saranno presenti con una delegazione di lavoratori per contestare i programmati licenziamenti e per trovare idonee soluzioni condivise finalizzate ad una risoluzione positiva della vertenza.
E’ inaccettabile qualsivoglia strumentalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Struttura Sanitaria e per questo motivo diciamo con forza NO AI LICENZIAMENTI DEL PERSONALE. E’ necessario ritirare immediatamente la procedura per avviare da subito un confronto con la Regione Abruzzo e con la proprietà del San Raffaele per garantire un futuro certo a chi da anni offre con il massimo impegno ed abnegazione un servizio sanitario di qualità. Le scriventi organizzazioni sinsacali ritengono indispensabile il mantenimento dei livelli occupazionali e ricorreranno a tutte le azioni di lotta a tutela del lavoro e di un servizio sanitario importantissimo per il territorio in considerazione dell’alta professionalità posseduta dai lavoratori e dalla specificità che l’unità spinale rappresenta per l’intero sistema sanitario regionale.
Perdere ancora posti di lavoro e servizi sanitari importanti significa dare un colpo definitivo al tessuto economico e sociale di Sulmona e della Valle Peligna relegando il nostro territorio a fanalino di coda nel contesto regionale. Le Segreterie della Provinciali dell’Aquila di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Fpl-Uil”.