Svolta sul “Mostro di Firenze”: spunta un Dna sconosciuto sui bossoli. Si riapre il caso? Se ne parlerà anche ad Avezzano nell’incontro con Luca Marrone

Foto tratta da gonews.it

AVEZZANO – Nono sono bastati oltre 40 anni per mettere fine all’inchiesta, e i dolori connessi, con la storia di quello che è sicuramente il serial killer, se così fosse dimostrato, più misterioso della storia d’Italia e forse a livello europeo.

Una novità è emerse, ed è stata resa pubblica nei giorni scorsi, nel caso infinito degli omicidi del “Mostro di Firenze”. Pacciani e compagni di merende, forse, erano degli strani, e forse anche pericolosi, soggetti, ma forse non erano del tutto a dentro, diciamo così, alle imprese del “Mostro”.

Un Dna ignoto, infatti, sarebbe emerso sui bossoli dell’ultimo omicidio del killer che operava in Toscana fra gli ani ’70 e ’80.

Foto Ansa

“Un Dna sconosciuto su uno dei proiettili usati nell’omicidio di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, le ultime vittime del mostro di Firenze.

Un Dna che ricorre anche sui proiettili di altri due delitti. Potrebbe aprire nuovi scenari nel giallo infinito del killer delle coppiette la ricerca, svolta per conto dell’avvocato Vieri Adriani, che assiste i familiari delle vittime francesi, di Lorenzo Iovino, ematologo italiano che lavora negli Usa, dove si occupa di trapianti di midollo”. E’ quanto scrive questa mattina Repubblica.

Iovino, spiega il quotidiano, “ha scorporato in modo integrale quella sequenza, scoprendo anche una parziale sovrapposizione con quelle individuate su altri due proiettili rinvenuti in occasione dei duplici omicidi di Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch (9 settembre 1983) e di Pia Rontini e Claudio Stefanacci (29 luglio 1984). La firma del mostro, almeno in ipotesi. Rimasta impressa al momento di ricaricare l’arma”.

Proprio sulla scia di questa scoperta, l’avvocato Adriani chiede ora che vengano fatte “tutte le comparazioni possibili con i reperti a disposizione e con il profilo delle persone che sono state indagate nel corso del tempo. Se ci daranno l’autorizzazione i parenti chiederemo alla procura la riesumazione del corpo di Stefania Pettini (uccisa il 14 settembre 1974, ndr).

Luca Marrone

Sappiamo dalla consulenza del medico legale che potrebbe aver lottato con l’assassino, non è impossibile pensare che dei campioni biologici siano rimasti per esempio sotto le unghie”.

L’immediata occasione per capirne un po’ di più, capita ad Avezzano dove, ben prima delle attaliu rivelazioni, la Pro Loco ha organizzato un incontro, nell’ambito delle iniziative per la Settimana Marsicana, con Luca Marrone.

Il noto criminologo e profiler prsenterà il suo lavoro editoriale “L’ombra del Mostro di Firenze. Frammenti di un’indagine senza fine”. L’iniziativa è in calendario giovedì 1 agosto alle ore 17, presso la Sala Irti di Avezzano.

Relatori l’avv. Daniele Ingarrica, cassazionista specializzato in diritto penale e studioso del fenomeno criminologico e dei suoi ambiti applicativi nel sistema giudiziario e la dott.ssa Concetta Saila Mammoccio criminologa, esperta in balistica forense.

Si ripercorre i più recenti sviluppi del caso, soffermandosi in particolare sugli scenari investigativi delineatisi tra il 2022 e il 2024 e adottando un inedito approccio che coniuga la cronaca nera con l’analisi criminologica.

Per la partecipazione all’evento il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano riconoscerà 2 crediti formativi.