Tagliati i 18 tigli di Piazza Mazzarino a Pescina. Il Conalpa Abruzzo: «Atto insensato»
PESCINA – Erano 18, per i loro standard erano anche giovani, erano forti sicuramente, ma son stati abbattuti senza colpo ferire, anche loro vittima della furia albericida che si sta diffondendo nelle amministrazioni locali italiane e nella Marsica sicuramente. Parliamo dei 18 grandi tigli che, fino a qualche giorno fa, donavano ombra e un aspetto estetico invidiabile al centro storico del paese di Ignazio Silone.
Ora non ci sono più, il Sindaco Iulianella li ha fatti abbattere perché con le loro resine provocherebbero guai per via di insetti e quant’altro.
Contro questa operazione su schiera il Conalpa Abruzzo che sottolinea come, a Pescina l’amministrazione comunale uscente ha deciso di eliminare, in piena estate, un polmone verde con 18 grandi tigli, ubicati nella piazza Mazzarino oggetto di rifacimento. La notizia è comparsa subito sui social media tra l’indignazione e la rabbia di molti cittadini che si sono visti perdere alberi a cui erano molto legati.
Questo il documento con cui il Co.n.al.pa. Abruzzo esprime la sua più profonda indignazione per questo atto che definisce privo di senso: «Sono stati eliminati alberi verdeggianti, nel pieno della loro bellezza, che erano un punto di riferimento per i cittadini e che svolgevano importanti servizi ecosistemici e che davano valore al paesaggio cittadino. Le motivazioni di questo gesto probabilmente risiedono nel rifacimento della piazza Mazzarino. Su Facebook c’è un post del 10 giugno scorso in cui il sindaco di Pescina chiede la partecipazione dei cittadini sull’argomento alberi nella piazza. I tigli vengono accusati di essere produttori di “micro-goccioline di resina molto appiccicosa che rendono inservibili le panchine e le aree sottostanti”. E il sindaco chiede ai cittadini se sono favorevoli alla sostituzione con altri alberi che sporcano meno. Sempre nel post si sottolinea che “il progetto approvato non prevede né abbattimento e né sostituzione” puntando al mantenimento degli alberi esistenti. Tuttavia, viene specificato “si potrebbe decidere anche una cosa diversa”. I tigli sono alberi molto importanti dal punto di vista ecologico, sono tra le migliori specie da ombra, grazie alla loro chioma fresca e densa che riesce a mitigare la canicola estiva. Inoltre, sono tra i migliori alberi per sottrarre le polveri sottili, la loro fioritura profumata è amata dalle api e le chiome sono un ottimo riparo per l’avifauna. Sono alberi in grado di migliorare sia esteticamente che ecologicamente un centro cittadino. La “resina” di cui parla il sindaco in realtà è la melata degli afidi che spesso attaccano i tigli, problema che può essere tranquillamente risolto con una maggiore cura degli alberi. Nulla di così grave. Non c’è bisogno di abbattere alberi perché ci sono gli afidi. È stato un grave errore eliminarli proprio in piena estate, togliendo un riparo per il caldo. Questa scelta ricadrà anche sulla qualità della vita dei residenti che non avranno più un luogo di aggregazione per ripararsi dal sole e passare pomeriggi all’ombra degli alberi. Quanto accaduto è l’ennesimo episodio di albericidio senza alcuna motivazione valida, senza trovare soluzioni alternative, guardando esclusivamente a un restyling radicale in cui bisogna per forza cambiare qualsiasi cosa con un tabula rasa spregiudicato. La soluzione migliore poteva essere quella di salvaguardare i tigli e inserirli nel progetto di riqualificazione. Sarebbe stata un’azione vincente e innovativa. Purtroppo non è andata così. Adesso, in piena estate, i cittadini di Pescina dovranno trovarsi un nuovo riparo contro la canicola, forse sotto a un tendone o sotto ombrelloni. Quando si tagliano gli alberi poi non si può tornare indietro».