Teatro dei Marsi di Avezzano. Interviene il Direttore Artistico di Harmonia Novissima Massimo Coccia

AVEZZANO – Si dice sempre che i Italia siamo 60 milioni di commissari tecnici della nazionale di Calcio, ma anche virologi, storici, costituzionalisti, Presidenti del Consiglio, economisti e chissà quant’altro. Tutti parlano di tutto con estrema sicumera ma, ovviamente, senza avere la più pallida idea dell’argomento o della materia nella quale si stanno cimentando fra l’improvvisato e lo… spericolato. Uno dei temi preferiti, però, è quello della gestione della cultura. Qui le competenze degli italiani si sbizzarriscono davvero. Tutti sanno con certezza scientifica come far funzionare un teatro, un cinema, un sito archeologico. La realtà, come noto, è ben diversa tanto è vero, per dirne una, che ad Avezzano non ci sono più cinema, il teatro funziona poco e male e i siti archeologici e storici sono per lo più abbandonati ed inutilizzati. E paradossalmente la colpa è proprio di chi, a scadenza rituale, ne parla tanto, lo mette in testa alla lista dei sogni di ogni campagna elettorale, qualcuno anche andando fuori confine territoriale, qualcun altro ripetendo da almeno un settennato sempre le stesse vuote parole.

È quindi con estremo piacere, e anche grande sollievo, che ospitiamo un intervento di chi di cultura ne capisce perché ne fa parte e, da sempre, è sia un grande artista che un grande manager culturale. Parliamo Di Massimo Coccia, avezzanese, direttore d’orchestra, quindi dovremmo indicarlo come M° Coccia a essere corretti, Direttore artistico dell’associazione “Harmonia Novissima, ovvero quella che organizza stagioni musicali eccezionali ad Avezzano e, soprattutto, il “Concerto di Natale”, con protagonisti di livello mondiale. Quindi, per una volta parla di Cultura uno che alla Cultura dà del tu.

«Durante l’intera campagna per le elezioni comunali – apre il M° Coccia – , ho letto ed ascoltato diversi interventi politici, di candidati sindaci e non, sul Teatro dei Marsi.

Purtroppo ne ho intravisto una confusa conoscenza del tema generale, della storia ormai quindicennale del teatro stesso, delle normative nazionali ed europee che regolano i finanziamenti in materia di spettacolo dal vivo, oltre all’assenza di prospettive di più ampio respiro.

Come sempre avvenuto nelle fasi successive alle campagne elettorali, ci si lascerà alle spalle tanti dibattiti sterili, e si riprenderà la discussione sullo “stato dell’arte”, che per la classe dirigente non potrà che essere di natura organizzativa e finanziaria, non certo artistica.

Il M° Coccia con Patty Smith

A parere del sottoscritto – prosegue – , non si arriverà mai a discutere di seria programmazione del teatro se, ad esempio, non si uscirà in via definitiva dal falso problema del “direttore artistico”: figura che non esiste né potrebbe esistere, visto che il nostro teatro non è ente giuridico autonomo, e se anche lo divenisse, normative alla mano, non avrebbe la minima chance di finanziamenti significativi, soprattutto a seguito della riforma nazionale sullo Spettacolo dal Vivo intervenuta nel 2014 ed in modalità ancor più restrittive nel 2017.

Con la cantante Noa

Non è un caso che il regolamento comunale 2010 sulla gestione del Teatro dei Marsi, ancor oggi vigente, anticipò con lungimiranza alcuni punti della riforma nazionale 2014, prevedendo la figura di un Direttore (non artistico) del cosiddetto Ufficio del Teatro, ruolo super partes che non dispone di alcun budget finanziario ma ha soltanto il compito di coordinare stagioni artistiche gestite non direttamente dal Comune ma da “soggetti terzi” che investono sulle stagioni medesime risorse proprie, al massimo in convenzione con l’Ente che concede al progetto una compartecipazione “leggera” e sussidiaria rispetto al totale del bilancio di spesa.

Il principio cardine di quel regolamento è e resta la Gestione in Economia del Teatro dei Marsi: per semplificare, io Ente Pubblico ti concedo un contributo in convenzione solo se tu Soggetto Privato mi proponi un progetto sostenibile e già cofinanziato.

La percentuale massima di cofinanziamento fu fissata dal Mibact al 60% (ancor più contenuta da parte della Regione con la LR 46/Furc correlata al Fus nazionale): per l’algoritmo, che calcola dimensione quantitativa e qualità dei bilanci, se tu privato chiedi di finanziare il 20/30% del tuo bilancio di spesa sei bravo (da confermare poi a consuntivo) ed il calcolo indicizzato premia i tuoi indicatori; se chiedi dal 40 al 60% sei meno bravo e l’algoritmo abbassa il tuo punteggio su alcuni parametri gestionali.

Con Vladimir Ashkenazy

Ormai da molti anni la criticità dell’investimento di risorse comunali – specifica Massimo Coccia – , in deroga rispetto al regolamento, poggia sulla Stagione di Prosa, il cui bilancio grava esclusivamente sulle casse comunali (quindi sui cittadini); per sopperire all’assenza, finora, di progetti sostenibili proposti da soggetti terzi in ambito di prosa, il Comune ha via via stravolto il ruolo super partes del direttore dell’ufficio del teatro (che non ha più coordinato le diverse programmazioni), investendolo del compito di dirigere artisticamente la sola stagione di prosa: operazione legittima ma che ha abdicato alla possibilità di una gestione economica manageriale, virtuosa ed autonoma.

La gestione del Teatro dei Marsi – conclude il M° Coccia dando indirizzi e suggerimenti precisi – va invece reinquadrata:

  1. In economia attraverso rapporti leggeri con soggetti terzi;
  2. Nel coordinamento vero tra progetti di diversa natura rispettandone la pluralità di linguaggi;
  3. Nel premiare i progetti sostenibili che guardano financo ai finanziamenti europei ed alle reti nazionali ed internazionali tra operatori culturali». M° Massimo Coccia, Direttore Artistico di Harmonia Novissima.

Il consiglio giusto è stato dato, gratuitamente e pubblicamente. A chi toccherà l’onore di diventare Sindaco di Avezzano, non serve altro che fare… copia-incolla. È facile.

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