Teatro romano di Teramo: al via il cantiere per recuperare un prezioso patrimonio culturale che giaceva da secoli sotto la terra
TERAMO – “Dopo quasi tre anni dall’approvazione del finanziamento, al termine di un lungo percorso discreto, silenzioso e poco visibile di progettazione, di appalto, di approvazione e di contrattualizzazione, si apre la prima parte del cantiere”.
Lo ha dichiarato Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, a margine della conferenza di inaugurazione del cantiere per la rifunzionalizzazione del teatro romano di Teramo, convocata dal sindaco Gianguido D’Alberto. All’iniziativa hanno partecipato amministratori locali, dirigenti regionali e comunali, responsabili della fondazione Tercas, progettisti, associazioni culturali e tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella realizzazione dell’opera.
“Noi abbiamo avuto la responsabilità di selezionare, tra 54 milioni di opere previste in termini di quantità di fondi richiesti, un numero di opere che coprisse il fabbisogno disponibile. Avevamo 16 milioni a disposizione dell’Abruzzo di fondi dello sviluppo e coesione e della ricostruzione – ha ricordato Marsilio – e abbiamo voluto dedicare quasi la metà di questo importo al secondo lotto del teatro romano per dare un segno importante a favore di questa opera di recupero di un prezioso patrimonio culturale che giaceva da secoli sotto la terra e sotto palazzi di scarsissimo valore architettonico.
La tentazione di riportare in luce un monumento di questa dimensione e di questo valore era troppo forte. Abbiamo approvato, con una corsa contro il tempo, tra Natale e Capodanno, questo programma di opere che comprende oltre al teatro romano di Teramo – spiega il presidente – anche gli interventi per il casello di Montorio, il nuovo casello sull’autostrada, gli impianti di risalita dei Monti Gemelli, destinati questi fondi al consorzio turistico del comprensorio dei Monti Gemelli (CO.TU.GE.), oltre che a una serie di interventi e iniziative che si stanno svolgendo per iniziativa dell’associazione dei territori e del “Living Gran Sasso”.
Sono un numero selezionato di opere, ma si tratta di interventi particolarmente significativi che, una volta realizzati, daranno un’impronta importante e un nuovo volto al territorio, a cominciare dal Capoluogo di provincia che potrà restituire alla collettività un teatro romano nel suo antico splendore”.
Un ringraziamento particolare il presidente Marsilio lo ha voluto rivolgere agli uffici regionali capitanati dal direttore Rivera e all’architetto Cristina Collettini, dirigente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo.
“Sono le persone a fare la differenza e in questo caso abbiamo anche la fortuna di avere una sovrintendente di assoluto pregio e livello a garanzia che i lavori verranno condotti speditamente e con rigore scientifico, così che il risultato sia eccellente e possa stupire non solo la città di Teramo e l’Abruzzo intero ma anche tutta l’Italia e il mondo intero, che potrà venire a visitare un altro luogo restituito, un altro pezzo di memoria restituita”.