Terremoti,Pezzopane (Pd):”Stabilizzazione precari risultato storico. Conferenza unificata ha dato ok”
“La stabilizzazione dei 499 lavoratori impiegati presso gli uffici speciali per la ricostruzione è un risultato storico, che viene da lontano, e più precisamente dal Decreto Agosto 2020 del governo Conte 2. Fa un po’ sorridere vedere oggi le destre, che votarono contro sia alla Camera che al Senato, esultare scompostamente.” così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera
Aggiunge poi la deputata dem:”E’ in quel decreto, infatti, che fu inserita prima la decisiva norma e poi le adeguate coperture di 5 milioni per il 2020 e 31 milioni il 2021 e 83 milioni a decorrere dall’anno 2022, per coprire il fabbisogno di tutti i comuni dei crateri 2002, 2009, 2012, 2016 e 2017. Al riparto delle somme tra gli enti richiedenti provvede ora il decreto del presidente Draghi, di concerto con il ministro dell’Economia Franco, sentita ieri la Conferenza unificata. La procedura di stabilizzazione dei lavoratori precari della ricostruzione procede in virtù di una legge del Parlamento addirittura bocciata da Fratelli d’Italia. Adesso tutti a farsi la foto di gruppo.”
Conclude la stessa Pezzopane: “La verità è che questo obiettivo è stato raggiunto con l’ostinazione di una battaglia condotta da anni, senza mai mollare, in stretto raccordo con le organizzazioni sindacali. A questi lavoratori, ai tanti sacrifici, alla loro ostinazione, va il nostro abbraccio. Questa è la politica con la P maiuscola, quella che cerca di dare le risposte di giustizia che i cittadini si aspettano. Ed è evidente che il Comune dell’Aquila vede più risorse, perché nel fare la norma, bocciata dalle destre, mi sono preoccupata di far comprendere nel perimetro tutti i precari del 2009 che avevano raggiunto i requisiti della Legge Madia. La riforma della Pa abrogando le norme del Decreto Brunetta, ha reso possibile le stabilizzazioni. Si fu proprio il ministro Brunetta a bloccare le stabilizzazioni. Tutti fulminati sulla via di Damasco. Che soddisfazione!”.