Terzapagina – Matteo Apostolo e la pandemia…
C’è una pagina molto significativa sulla quale vale la pena di fare una approfondita riflessione ed il perché sarà fin troppo chiaro!
La pagina è quella di Matteo, Mt. 18, 21-35, nella quale “…un re …volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: “Signore abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito quel servo incontrò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo lo soffocava diceva: “Paga quel che devi!”. Il suo compagno gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito”. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto…”
La pagina, la parabola non è lunga, si legge in un soffio ma resta come sospesa nell’aria, specie di questi tempi e vedremo perché…
La pandemia, scoppiata improvvisa, inattesa e con risvolti inquietanti ha messo di fronte il mondo ad una sostanziale eguaglianza di fronte alla incapacità di affrontarla in maniera risolutiva. Tutti, dai paesi più ricchi a quelli meno dotati, sia paesi OCSE che Terzo Mondo, G8 o G4, Oriente (dal quale in fin dei conti è partito il contagio) o Occidente, Nord o Sud del Mondo, si son trovati, più o meno da un giorno all’altro, tanto per usar una metafora, “con le braghe calate“!
Tutti i sistemi economici e sanitari son finiti, sempre metaforicamente, “a gambe per aria” e tra malattia esplosa, prima, e, attuale, contagio che sembra sempre più diffuso, si sta giocando una partita nella quale, sinora, lui, il nanometrico virus, sembra l’unico vincitore, senza che si intraveda una possibile fine della emergenza.
In tutto questo, si verifica una instabilità economica e finanziaria che risulta preoccupante perché , senza aiuti finanziari ed economici sarà assai difficile che molti paesi possano uscire dalla crisi in modo da rilanciare le proprie economie. Ecco allora che la figura del “re che condona il debito riconosciuto come inesigibile” viene come metafora del Fondo Monetario Internazionale e dei Paesi ormai divenuti insolventi terminali, dopo essere stati sostanzialmente insolventi da decenni.
La insolvenza di fatto genera una sudditanza dei debitori rispetto ai creditori che non genera una sana economia, allora un condono avrebbe un senso, solo che, osserva un commentatore, “a condonare il debito ai paesi del terzo mondo, non si risana la loro economia, ma li si mette solo in condizione di comprarsi le armi…” E’ un punto di vista che andrebbe smentito ma che, in realtà, forse non si può smentire o, quantomeno, non del tutto!
Resta così come sospeso nell’aria il messaggio riportato da Matteo, così come i dubbi che il mondo sia stato trasformato dalla globalizzazione, prima, e dai suoi frutti, quali la pandemia, dopo!
Molti si son stupiti o si stupiscono che in Cina mangino le cose più strane!
La Cina, il paese delle mille bugie secondo una letteratura passata, è fatta di un miliardo e trecento milioni di abitanti, dei quali circa quattrocento milioni vivono all’occidentale, mentre buona parte del resto vive in condizioni di estremo disagio. In quelle condizioni, se hai fame, mangi di tutto e quindi si aprono spiragli al salto di specie di agenti eziologici esotici che magari esistono da molti decenni e che solo ora fanno capolino sulla scena mondiale, in modo peraltro inquietante ed eclatante.
Chissà, forse, una revisione dei debiti mondiali potrebbe dare un nuovo volto alla globalizzazione, forse più umano?
Forse non resta che guardare le cose con manzoniana imperturbabilità e concludere: “…ai posteri l’ardua sentenza…“