Torna Antonio Gasbarrini con un altro saggio su Ignazio Silone alla Libreria Colacchi dell’Aquila
Può essere, a buon diritto, considerato un esperto di Ignazio Silone, della sua vita e del suo pensiero, per averne scritto in libri e numerosi articoli e saggi pubblicati su giornali e riviste.
Parliamo di Antonio Gasbarrini, critico d’arte e saggista, che martedì 18 ottobre, alle ore 17,30, presenterà il suo ultimo saggio “SILONE OGGI IN ITALIA E ALL’ESTERO”, fresco di stampa nella coedizione di Angelus Novus e One Group Edizioni.
Sarà presente anche la prof.ssa Liliana Biondi che è l’autrice dell’Introduzione.
Il volume nei suoi contenuti e ricco e articolato.
Contiene infatti, gli atti della tavola rotonda – con titolo omologo del libro – che si è tenuta al Mediamuseum di Pescara; al consesso che è stato coordinato dal poeta e scrittore Dante Marianacci, parteciparono studiosi e saggisti siloniani del calibro di Maria Nicolai Paynter, Antonio Gasbarrini, Angelo De Nicola, Gabriella Albertini, Nicoletta Di Gregorio e che ben danno ragione – qualora ce ne fosse bisogno – dell’attualità del profondo pensiero e della coerenza d’azione del famoso scrittore.
A questi, si aggiungono anche quattro testi, contenuti nella prima parte, che Gasbarrini titola “Ignazio Silone in Europa e per l’Europa” e che ricomprendono un lungo periodo della vita di Silone – quasi vent’anni – dal 1928 al 1947.
Di questi quattro scritti, tre risalgono al periodo di esilio in Francia e in Svizzera e consentono di ricostruire e ripercorrere la strada di Secondino Tranquilli (alias Ignazio Silone) che, iniziata come quella di un rivoluzionario comunista finirà per essere un «cristiano senza chiesa e socialista senza partito»; ben noto è l’ostracismo di cui fu oggetto da parte del Partito Comunista che non gli perdonò il suo ultimo romanzo “Uscita di Sicurezza”.
Eloquenti i titoli degli scritti: il primo, Questione della lotta per il diritto d’asilo scritto nel 1928; il secondo, in francese, Una lettera autografa dal carcere svizzero del 1942, nel bel mezzo del secondo conflitto mondiale e infine, Il Terzo Fronte, Missione europea del socialismo del 1947, scritto appena due anni dopo la fine della guerra quando si andava appena intravedendo l’azione di un socialismo che apriva o avrebbe dovuto aprire un grandangolo sull’Europa.
Nel saggio finale del libro, Gasbarrini precisa senza equivoci, ricorrendo ad altri documenti reperiti in vari archivi, quello che in sottofondo è una sottile linea rossa che percorre tutto il libro: parliamo de “Le false accuse contro Ignazio Silone”.
Ne emerge la totale inconsistenza delle calunniose illazioni poste in essere da alcuni storici revisionisti che hanno tentato, non riuscendoci, di mettere in ombra e demolire la statura etico-politica siloniana.
Si ribadisce invece, la grandezza e la levatura di Ignazio Silone che non solo viene tuttora letto e tradotto in tutto il mondo per i suoi meravigliosi romanzi e non solo, ma rimane anche uno dei più grandi pensatori del Novecento;
quest’ultimo aspetto, ben viene messo in luce dai volumi Ignazio Silone tra l’Abruzzo e il mondo del 1979, Ignazio Silone comunista scritto nel 1989, La Scuola “delle” Libertà nella Fontamara d’Ignazio Silone del 2015 che Antonio Gasbarrini ha scritto insieme ad Annibale Gentile, maestro, giornalista e apprezzato scrittore che aveva conosciuto e frequentato assiduamente, per aver insegnato presso la scuola elementare di Pescina, lo scrittore Ignazio Silone e sua moglie Dorina e che era, secondo le parole di Eliseo Palmieri, “siloniano convinto”.