Tra Storia e storia l’Abruzzo fa battere il cuore
Era l’autunno del 1798 quando Re Ferdinando IV mosse contro la Repubblica Romana, instaurata dai Francesi, che avevano costretto il Papa ad abbandonare Roma. Sembrava un atto di gran determinazione e coraggio ma né il Re né i suoi comandanti avevano voglia di combattere perciò i Francesi – dopo aver conquistato la Sabina, Viterbo e Rieti – si trovarono ai confini degli Abruzzi. Avevano perseguitato, represso e rubato le popolazioni e la loro fama correva avanti. A L’Aquila, i rappresentanti del potere temporale e di quello spirituale seguirono l’esempio del Re Ferdinando, allontanandosi dal pericolo e gli abitanti della città vennero chiamati a raccolta, per organizzare la difesa del territorio, da tre nobili uomini – Giovanni De Pica, Giovanni de Torres e Francesco Rivera – che dettero vita ad una “massa” comandata da Gaspare Antoniani. I paesi limitrofi seguirono l’esempio e costituirono diverse “masse” che furono poste sotto il comando spremo del capomassa di Arischia, Giovanni Salomone.
Ben si comprende allora, il titolo del libro “La guerra de’ paesani co’ Francesi” l’azione del capomassa Giovanni Salomone dell’invasione francese degli Abruzzi nel 1799” dalla penna di Fiorenzo Amiconi per la Collana “I Mazzamurelli” Edizioni Kirke dove l’autore, a far punto di partenza dalla dettagliata relazione manoscritta che Giovanni Salomone inviò a Re Ferdinando, fa rivivere le vicende che tra l’inverno e la primavera del 1799 portarono alla cacciata delle truppe francesi dagli Abruzzi e dal Regno di Napoli.
Le “masse” come aggregato di uomini, non d’armi ma del popolo, non delusero la Storia, fedeli ai loro ideali, ai capi e alla terra che abitavano e i valorosi uomini che li guidarono – i “capimassa”- guadagnarono anch’essi onore e rispetto per aver conquistato la vittoria e aver contribuito alla definitiva cacciata dei francesi dal Regno.
La Storia è un canovaccio; le storie ne sono i fili. Conoscere e tessere i fili permette di costruire e ri-costruire la Storia.
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Fiorenzo Amiconi (Cerchio, 1950) è uno studioso e ricercatore abruzzese. Dal 1977 è socio ordinario della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, per la quale ha pubblicato diversi contributi. Nel 1986 ha fondato il Museo Civico di Cerchio di cui è stato Direttore fino al 2002. Dal 1990 è iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti ed ha collaborato con i quotidiani Il Tempo ed Il Messaggero e con diverse riviste di cultura abruzzese. Per Edizioni Kirke ha già pubblicato Serafino de’ Giorgio e la spedizione marsicana nell’Agro romano del 1867 (2011); Viaggio antiquario nella Marsica (2018); La repressione del brigantaggio nell’Abruzzo Ulteriore II nel “Rapporto storico” del capitano francese Alò (1806-1812) (2019).