Trail Running. Sul Gran Sasso arriva la sfida “On hundred world series”, finale di una serie internazionale
L’AQUILA – Il Gran Sasso ancora protagonista: dopo l’Eroica, il Giro d’Italia – che peraltro torna nell’edizione 2023 proprio sulla cima più alta dell’Appennino – la montagna simbolo dell’Abruzzo farà da sfondo dal 21 al 23 ottobre a “One Hundred Trail World Series”, sfida di mountain trail running che vedrà partecipare i più temerari atleti da ogni parte del mondo.Centosessanta chilometri da percorrere a piedi sulla montagna più aspra dell’Appennino, un montepremi importante e un crowdfunding per diventare protagonisti dell’evento.
Sono questi alcuni tra i tratti caratterizzanti il gran finale di stagione, con arrivo nel centro della città dell’Aquila, della One Hundred World Series.A presentarlo, stamattina nella sede comunale di Palazzo Fibbioni, sono stati il sindaco, Pierluigi Biondi, Camillo Franchi Scarselli, fondatore e presidente di Atleticom e di One Hundred Italia, l’assessore comunale allo Sport Vito Colonna, il presidente del Comitato esecutivo di L’Aquila Città europea dello Sport 2022, Francesco Bizzarri, il direttore di gara Igor Antonelli, il direttore generale dell’Arta Maurizio Dionisio e Maurizio Moro dell’Associazione Luca Moro. Presente anche Morgan Pilley, atleta australiano di élite, campione mondiale di ultra trail running che parteciperà alla gara.Dopo il Camino Do Ouro, in Brasile, e il Douro Pavia in Portogallo, quello sul Gran Sasso è il gran finale delle One Hundred World Series. Per diventare Élite bisogna partecipare alle 100 miglia e alle 100 chilometri e i punti miglia sono calcolati per gruppi di età e in funzione del tempo impiegato e del distacco dal primo classificato. Ci saranno tre categorie Élite: gold (il primo 5% del ranking), silver (il 10%) e bronze (il 15%). A seconda della posizione nel ranking si accede alla finale che, per questa prima stagione, sarà aperta a tutti.
Le location e i percorsi scelti dovranno presentare dislivelli adeguati alle distanze, vere e proprie sfide in montagna.Ma il circuito punta a diventare un grande spettacolo da godersi anche in streaming. Tutte le gare vengono riprese in diretta, attraverso i droni ma anche con bikers e runners che seguono gli atleti lungo il percorso, e tramesse live su onehundred tv, il canale YouTube dedicato all’evento.
Un ultra trail per tutti coloro che sono alla ricerca di una nuova sfida in un luogo diverso, tra salite estreme e discese ripide che affaticheranno le gambe ma riempiranno gli occhi di colori e suoni, di panorami e scenari selvaggi e unici.Il percorso, immerso nel cuore del Parco nazionale del Gran Sasso e dei monti della Laga, prevede l’attraversamento del suggestivo altopiano di Campo Imperatore, di borghi come Calascio e la sua magica Rocca, Santo Stefano di Sessanio, il passaggio sulle sponde del lago di CampotostoQuattro le distanze: da 100 miglia (160 km e 5165D+) e 100 km (2475D+), poi 30 e 15 km, quest’ultima anche non competitiva. Tutti alle pendici di una delle vette più affascinanti e meno conosciute dai trail runner, un percorso che si snoda tra scenari lunari e boschi lussureggianti, luoghi ricchi di antiche storie e tradizioni, borghi medievali ritrovati e rinnovati.
Le lunghe distanze partiranno da Montecristo, nel versante sud-ovest del massiccio del Gran Sasso, con arrivo nel centro della città dell’Aquila, a San Bernardino, dove – tra largo Giovanni Pischedda e via Maiella – sarà anche allestito un villaggio con incontri, eventi, musica e food truck da venerdì pomeriggio a domenica sera.Sarà una gara faticosa, per le distanze lunghe al limite delle capacità fisiche e mentali, che proprio per questo ha scelto come Ambassador uno che il limite lo ha toccato ed è riuscito a superarlo: nel 1994 Mauro Prosperi, campione di pentathlon moderno, parte del team medaglia d’oro a squadre nella spedizione olimpica a Los Angeles nel 1984, ma soprattutto sopravvissuto undici giorni nel deserto del Sahara senza acqua, dopo essersi perso durante la Marathon des Sables.Joao Andrade lo ha conosciuto in una gara nella Death Valley. Insieme hanno deciso che l’Italia sarebbe stato il luogo ideale per la tappa finale del circuito.
È stato Camillo Franchi Scarselli, fondatore e presidente di Atleticom, organizzatore di tante gare, tra cui la We Run Rome, da anni innamorato dell’Aquila e dell’Abruzzo, già ideatore e organizzatore della Mezza Maratona nel 2019, a portare l’appuntamento sugli scenari abruzzesi, coinvolgendo subito le autorità pubbliche locali nonché i migliori esperti e conoscitori del territorio.Dalla partenza di Montecristo, il percorso della 160 km salirà fino in cresta alla Sella di Monte Aquila (2.335 metri) con la suggestiva luce dell’alba e lo sguardo che spazia dal Tirreno all’Adriatico.
Da lì si scenderà nella piana di Campo Imperatore, il “piccolo Tibet, tra mandrie di cavalli in libertà, prati aridi e canyon, per correre tra i torrioni bianchi di Rocca Calascio, secondo il National Geographic uno tra i dieci castelli più belli del mondo, dove qualcuno arriverà al tramonto godendosi il rosso che illumina le creste delle vette circostanti e la vallata. Da qui gli atleti proseguiranno addentrandosi tra le strette vie del centro storico medievale di Santo Stefano di Sessanio, da cui, dopo aver doppiato Assergi, risale la Valle del Vasto e il borgo abbandonato di San Pietro della Ienca per affrontare un altro tra gli scenari più suggestivi di tutto l’Abruzzo: il Passo delle Capannelle, al confine tra il Gran Sasso e i Monti della Laga, che prende il nome proprio dalle piccole capanne di pastori dislocate lungo tutto il territorio. E ancora giù fino a costeggiare il Lago di Campotosto per poi ripercorrere parte della Valle del Vasto e risalire al Monastero di San Giacomo. Infine, dopo aver raggiunto i tracciati da 30 e 15 km all’altezza di Collebrincioni, la gara si chiuderà con l’arrivo in piazza San Bernardino nel centro storico de L’Aquila. Stesso percorso per la 100 km, che taglierà il giro del Lago di Campotosto rientrando direttamente verso l’arrivo.
L’evento è partner dell’associazione Luca Moro, a cui è intitolata la 15Km non competitiva. Orgoglio degli organizzatori poter ospitare i ragazzi vincitori delle borse di studio 2022 dell’Associazione, il cui fine è sostenere l’accesso allo sport, nelle più diverse discipline, ai giovani.