Tribuna Elettorale Smart

AVEZZANO – Negli ultimi cinque giorni i fan della pagina Facebook di Espressione24 si sono abituati ad aspettare le 18 per seguire la nuova puntata del nostro format innovativo a cura di Lucamatteo Innocenzi: la Tribuna Elettorale Smart.

Perché “Smart“? Semplice, perché condensa molti contenuti in poco tempo: una domanda al giorno, una risposta a candidato in circa 30 secondi.

La domanda è sempre la stessa, “Cosa faresti da sindaco per…”, seguita da cinque diversi ambiti:

Le domande poste ai candidati sono finite, ma non per questo dovete cancellare il classico appuntamento delle 18. Domani, infatti, uscirà un video speciale nel quale ogni candidato farà un commento sui suoi avversari, vi assicuriamo che ne ascolterete delle belle.

Per oggi invece abbiamo pensato di scrivere questo articolo riassuntivo, implementandolo con un nostro commento nel merito delle risposte. Crediamo che per commentare le promesse e le dichiarazioni di intenti dei politici, ci voglia uno sguardo con molta esperienza alle spalle, esperienza che permette di distinguere le chiacchiere da campagna elettorale da quelli che sono i veri ideali.

Per questo ci siamo rivolti al nostro Direttore Pierluigi Palladini, che di esperienza e di occhio per la “fuffa” ne ha vendere. Questo è il suo editoriale:

“Per capire bisogna ascoltare. E parlare poco. Si arriva più avanti e si fanno meno brutte figure. Per capire meglio bisogna riascoltare ancora meglio, con la volontà di compenetrarsi in ciò che dice o scrive l’interlocutore. Un processo di apprendimento che credo sia utile a tutti noi per capire cosa i candidati sindaco di Avezzano propongono ai cittadini-elettori.

Nel mettere in atto questo processo, quindi, alla fine è venuto su il nucleo della questione. Abbiamo sentito i candidati esprimersi su giovani, lavoro, cultura, sanità e sicurezza. Temi caldi, temi di attualità. Soprattutto temi centrali per Avezzano, città disgraziata che da un ventennio esatto non riesce a uscire dalla palude in cui si trova. Dopo Mario Spallone, in effetti, questa città, anno per anno, si è trasformata nella fotocopia sbiadita di se stessa. Una fotocopia sempre più grigia e sempre più stropicciata. E la colpa è stata della politica ma, ce se lo consenta, anche in parte dei cittadini.

La politica in questi anni non ha saputo offrire idee per il futuro, una visione strategica che potesse dirigere il destino di Avezzano da qualche parte. I cittadini, ed elettori, non hanno saputo cogliere questa particolarità andando a preferire l’uovo oggi piuttosto che la gallina domani.

E allora, senza dare giudizi su nessuno, non si può e non si vuole peraltro, cerchiamo solo di evidenziare questo aspetto assolutamente dirimente per Avezzano. Tornando all’esempio di prima, si dovrebbe comprendere facilmente che con un uovo si fa una frittata e si mangia una volta sola. Subito dopo il problema si ripropone. E dobbiamo trovare un altro uovo. La gallina, al contrario, ci consente quotidianamente di non avere il problema dell’uovo, e se abbiamo pure un gallo si può arrivare a realizzare un sistema. Questo è ciò che la politica non fa, non prende né il gallo, né altre galline, e di cui non si accorgono, o fanno finta di non accorgersi, lo diciamo con estrema sincerità, i cittadini-elettori. In conclusione, il candidato di turno offre l’uovo, l’elettore lo prende e la contingenza di entrambi è bella che risolta. L’elettore ha avuto la soluzione al suo problema del momento e il candidato ha il consenso che cercava.

E la città? La città non diventa altro se non un gran contenitore di gusci d’uovo vuoti. E allora, e qui, arriviamo al punto, forse è il caso di alzare lo sguardo e cercare di cogliere l’orizzonte, comprendere che la politica non può essere solo un distributore di uova. La politica deve offrire progetti e soluzioni che abbiano un respiro largo e una lunga scadenza, che realizzino un progetto globale di città, di regione e di paese. Cosa fare? Come farlo? Perché fare una cosa piuttosto che un’altra? Con quali risorse e quali metodi? Queste sono le domande cui dovrebbe rispondere la politica e che dovrebbero guidare i cittadini nella scelta dei loro amministratori.

E allora, su queste cinque domande, e soprattutto sulle risposte, vi diamo un consiglio: ascoltatele, riascoltatele fino a capire il senso profondo delle parole usate e quello globale del discorso fatto. Potrete cogliere così, ognuno con la propria sensibilità e convinzione, se ci sono idee e progetti nuovi, se ci sia una idea di città e soprattutto se la vetrina offerta è nuova o solo rimessa a nuovo ma sempre con gli stessi prodotti o, se volete restare sul culinario, se il ristorante e il suo menù sono nuovi e pensati o se sono solo rinfrescati e riproposti per nuovi, ma sempre con gli stessi sapori.

Ponete attenzione a questi elementi e, soprattutto, per una volta dimenticate parentele, amicizie, conoscenze e quant’altro. Se il voto sui candidati sindaco deve essere espresso cercando di capire chi abbia una visione nuova e concreta della città, quello per i consiglieri sia guidato da una sola stella polare: la competenza”.

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