Tribunale di Avezzano, Contestabile:”Non è più tempo dell’incertezza”.
Avezzano- Stamani si è tornati su uno dei temi più importanti per la Marsica, la sorte del Tribunale di Avezzano.
Se ne è parlato nel corso di una conferenza stampa in cui il candidato Sindaco Mario Babbo ha incontrato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Giorgis. Da parte del rappresentante di Governo l’annuncio dell’arrivo di cinque assistenti giudiziari e la dichiarazione di un “approfondimento in corso” da parte del Governo stesso.A
Al tavolo della discussione anche l’avv. Fabiana Contestabile, Presidente del Comitato di tutela del Tribunale, alla quale abbiamo rivolto qualche domanda.
Cosa ne pensa la “pasionaria” del Tribunale dell’incontro odierno?
Il mio lato battagliero avrebbe voluto ascoltare ben altre parole ossia che la nostra comunità ha il DIRITTO di avere il Suo ufficio giudiziario.
Quello razionale ha preso atto che dobbiamo ancora lavorare per raggiungere l’obiettivo.
Vuole spiegare ai cittadini perché si afferma che il Tribunale è chiuso se, in effetti, è ancora al lavoro?
La legge entrata in vigore il 13 settembre 2013 ha soppresso, il Tribunale e la Procura. Quando terminerà la proroga, nel settembre 2022, non ci sarà bisogno di una ulteriore legge. Verranno e metteranno i lucchetti.
Poi tutti a L’Aquila.
Nel corso del suo intervento ha parlato di “luogo delle primogeniture”. A cosa si riferiva?
Ai primati che il nostro Tribunale ha. Non mi riferisco alle cause iscritte, questi numeri li abbiamo sciorinati centinaia di volte. Mi riferisco all’occupazione dell’edificio da parte di un manipolo di colleghi, tra cui io e l’avv. Babbo, ossia alla prima azione di forza genitrice di questa battaglia decennale.
Mi riferisco al referendum abrogativo della legge che ci ha soppresso che, per la prima volta nella storia della repubblica italiana, è stato richiesto dalle Regioni e non direttamente dai cittadini.
Mi riferisco alla legge che consente la stipula di una convenzione tra Ministro e Regione per il mantenimento dell’Ufficio che è nata per effetto del nostro referendum.
Idee nate ad Avezzano, dal nostro Comitato, e diffuse in tutta Italia. Cosa di cui siamo orgogliosi.
Oggi tutti i candidati parlano della salvezza del Tribunale. Cosa ne pensa?
Che bisogna “diffidare dalle imitazioni”.
L’impressione è che, a livello centrale, non ci sia la volontà politica di rivedere la geografia giudiziaria.
Avete qualche asso nella manica?
Io, l’avv. Petrella e l’avv. Di Pietro abbiamo scritto un progetto di legge che abbiamo affidato alla Regione Abruzzo affinché diventasse una proposta di legge di iniziativa regionale. Si tratta di una proposta che renderebbe attuabile le convenzioni di cui le ho parlato poc’anzi. Rendendo più confacente al dettato costituzionale la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni e, soprattutto, restituendo al bilancio dello stato i costi di mantenimento delle strutture giudiziarie. Come è corretto che sia.
Il progetto nr. 71/2019, già discusso nelle Commissioni ed approvato all’unanimità, approderà in consiglio a breve.
Quindi niente più “un euro a cittadino”?
Assolutamente no. Già paghiamo con le nostre tasse il “servizio” giustizia e quindi la nostra proposta mira a far pagare a Cesare quel che è di Cesare.
Lo stesso sottosegretario ha ribadito che la Giustizia è una materia esclusiva dello Stato e che il suo “costo” deve gravare esclusivamente sul bilancio statale.
Così è e così sarà anche con le stipulande convenzioni.
L’abbiamo vista parlare con il sottosegretario. Cosa ha chiesto?
Che, una volta licenziata dalla Regione Abruzzo, la proposta di legge sia subito calendarizzata in Parlamento. Ci stanno sollecitando anche da altre Regioni che hanno premura di attivare, a loro volta, le loro convenzioni. Su questo punto ha insistito molto anche il nostro Candidato Sindaco.
Vuole dire qualcosa alla Lega?
Si. Che siamo onorati che la nostra proposta sia stata ritenuta una così buona idea da aver deciso di presentarla come propria. Ritengo, tuttavia, più aderente alla territorialità della battaglia, che l’unanimità sia stata raggiunta in commissione. Mi auguro si ripeta anche in Consiglio.