Tribunale di Sulmona. I Comitati cittadini: «Ora più che mai la sua salvezza dipende dalla mobilitazione collettiva»
SULMONA – Sulla questione dei tribunali abruzzesi in pericolo dopo la decisione della Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, intervengono, per la posizione del Palazzo di Giustizia di Sulmona, i Comitati cittadini per l’ambiente.
Altissima la preoccupazione che le organizzazioni scriventi manifestano per le ricadute che, se verrà realizzata, questa decisione potrà avere sull’intero territorio della Valle Peligna.
Questa la nota integrale dei Comitati di Sulmona: «I Comitati cittadini per l’ambiente, da sempre contrari ad ogni forma di spoliazione nei confronti del territorio, esprimono la loro indignazione contro la minaccia di soppressione del Tribunale di Sulmona divenuta, negli ultimi giorni, sempre più concreta dopo l’incredibile decisione della Presidente del Senato Casellati di stralciare l’emendamento – pertinente con l’argomento in discussione – sostenuto da tutti i senatori abruzzesi, approvato prima dalle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali e poi approvato in Commissione Bilancio. Una decisione, quella della Casellati, che calpesta brutalmente la volontà popolare di cui sono espressione i rappresentanti istituzionali eletti dai cittadini.
La consapevolezza che la giustizia, insieme ad altri diritti fondamentali quali la salute, la sicurezza, la libertà, rappresenta uno dei più importanti diritti umani ed uno dei pilastri su cui è fondata la società civile, deve mirare a scuotere le coscienze dei cittadini, soprattutto quelle di coloro che hanno un’idea fuorviante rispetto alla funzione del Tribunale che certo non è “un luogo” che interessa solo agli avvocati e ai giudici, ma “un luogo” con l’obiettivo di rendere l’amministrazione della giustizia il più possibile vicina ai cittadini perché la giustizia è un servizio e, per poter essere veramente tale, deve rispondere a criteri di equità e non ad esigenze di mera razionalizzazione della spesa pubblica.
I Comitati, condividendo la necessità di difendere il diritto alla giustizia per tutti, e non solo per chi è facoltoso ed abita nelle grandi città, fanno appello all’intera classe politica affinché non abbassi la testa di fronte a questo gravissimo sopruso e metta in atto forme di mobilitazione e di lotta adeguate alla gravità della situazione: e questo è il significato dello sciopero della fame attuato dalla consigliera comunale Elisabetta Bianchi verso la quale esprimiamo la nostra piena solidarietà.
Ciò che accade nel settore della giustizia, unitamente ad altri attacchi che vengono perpetrati a danno del nostro territorio, ridurrebbe la città di Sulmona e il suo comprensorio ad una condizione di sempre più accentuata marginalizzazione, spopolamento ed impoverimento.
Non dimentichiamo che Sulmona, nel 2012, era Polo di Attrazione: è stata declassata, pur avendo tutti i requisiti, ad area intermedia prima dal Dipartimento per lo sviluppo Economico nel 2014 e poi dalla Giunta Regionale nel 2015, con il conseguente smantellamento (lento e progressivo) dei servizi di istruzione, sanità e mobilità.
E anche su questo fronte i politici locali, regionali e i parlamentari hanno il dovere di intervenire». Comitati cittadini per l’ambiente.