Tribunali. Due pesi e due misure. A L’Aquila 6 nuovi giudici. Sì della Regione alla “Risoluzione Pepe” per Teramo. Avezzano e “minori” si accontentino della… “rianimazione”
AVEZZANO – Tribunali differenti, strategie e impegni differenti. Insomma, de pesi e due misure a seconda dei casi.
Lo si può tranquillamente affermare nella vicenda che vede in campo la ridefinizione della geografia giudiziaria in Abruzzo.
Da oltre vent’anni, ormai, Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, sono in lotta per salvare i loro uffici giudiziari, nel loro complesso.
Una battaglia che, fino ad ora, ha portato come unica “vittoria”, una serie d proroghe, l’ultima, peraltro, in Zona Cesarini e, stando a qualche rumors dalle stanze dei bottoni, per il rotto della cuffia.
Oggi, invece, assistiamo a tutt’altra rappresentazione. Parliamo dei tribunali di L’Aquila e di Teramo.
Il Tribunale dell’Aquila, quello che accorperà Avezzano e probabilmente Sulmona, nelle prossime settimane, per coprire carenze e smaltire arretrati e nuove funzioni, riceverà ben 6 nuovi magistrati,.
I Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto “appesi” alle proroghe e senza certezze
A felicitarsi della notizia è la senatrice sulmonese del Movimento Cinquestelle, Gabriella Di Girolamo che, a conclusione della nota, conferma l’impegno per la salvare i quattro tribunali a rischio mannaia.
«Sono molto soddisfatta per una buona notizia che aspettavamo da tempo.
Sono stati assegnati al distretto di Corte d’appello dell’Aquila 6 nuovi magistrati per far fonte a specifiche esigenze legate a smaltimento dell’arretrato, riduzione delle pendenze, sostituzione di magistrati temporaneamente assenti ed eventi imprevedibili che hanno creato difficoltà alle attività giudiziarie.
Di Girolamo: «Continua il nostro impegno per non privare i territori interni dell’Abruzzo delle funzioni giudiziarie. A partire dai tribunali cosiddetti minori penalizzati da tagli indiscriminati»
La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, acquisito il parere del Csm, ha firmato il decreto sulle piante organiche flessibili distrettuali, a supporto degli uffici giudiziari impegnati con gli obiettivi di smaltimento dell’arretrato, fissati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)».
La Regione Abruzzo, invece, sempre oggi, in sede di Commissione, ha approvato, persino all’unanimità, la cosiddetta “Risoluzione Pepe” per sostenere il potenziamento del Tribunale di Teramo.
«1000 giorni per definire una causa civile a Teramo, 300 circa a Pescara e a Chieti – ha evidenziato Dino Pepe – .
Il triplicare dei tempi ha un’unica causa: la grave carenza di personale amministrativo e la penuria di Magistrati che ormai da tempo mette il Tribunale aprutino in una condizione di sofferenza.
È fondamentale raccogliere e sostenere il grido d’allarme e le motivazioni provenienti dal territorio e in modo particolare dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo e dal suo Presidente, Antonio Lessiani, che da mesi chiede attenzione su questa situazione.
Pepe: «La provincia di Teramo è stata già penalizzata da troppe chiusure e ridimensionamenti, penso alla Banca d’Italia e alla vicenda della Camera di Commercio, il Tribunale va salvaguardato»
Tutte le Istituzioni del territorio devono fare quadrato e contribuire a risolvere una questione dirimente per la Provincia di Teramo perché – prosegue Pepe – , come ho già avuto modo di sottolineare, un Tribunale robusto e in salute è un biglietto da visita indispensabile per gli investitori e per la crescita del territorio nonché punto di riferimento per tutti i cittadini.
Ringrazio il Presidente della Commissione, Montepara, e il Presidente del Consiglio regionale Sospiri, per aver, con urgenza, posto in discussione la mia Risoluzione – dice il vice capogruppo del Pd in Regione – che rappresenta, grazie all’unanimità ottenuta, una solida base di partenza per avanzare, in vista dell’imminente visita a Teramo del Sottosegretario alla Giustizia, richieste concrete per risolvere questa vicenda.
La provincia di Teramo è stata già penalizzata da troppe chiusure e ridimensionamenti, penso alla Banca d’Italia e alla vicenda della Camera di Commercio.
Il Tribunale va salvaguardato – conclude Dino Pepe – e rafforzato anche per dare ai cittadini il segnale di una volontà e di un cambio di rotta che da tempo attendono».
I Tribunali minori, quelli di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, posso attendere serenamente, la fine dei lor giorni.
Per i Tribunali provinciali invece arriva il personale e l’iniziativa istituzionale
Ma prendersela con chi si attiva sarebbe ingiusto e di cattivissimo gusto.
Piuttosto sarebbe il caso di prendersela con chi sta fermo, con chi se si muove lo fa male o tardi, con chi poteva muoversi e non l’ha fatto, forse per negligenza, forse per sottovalutazione.
Insomma, chi è causa del suo mal pianga se stesso, o se vogliamo andare a qualcosa i più recente, possiamo videocitare la barzelletta “C’era un cinese in coma”, di Carlo Verdone.