Tribunali, Fina: “Bene proroga ma serve soluzione definitiva. Io sosterrò emendamento ma Liris e Sigismondi sottoscrivono mio Ddl per riapertura definitiva?”
L’AQUILA – “Prendiamo atto che il Governo sosterrà l’emendamento che propone la proroga dei tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto al decreto milleproroghe. Tuttavia è stato necessario un emendamento perché il testo originario non prevedeva nulla sui nostri tribunali.
I parlamentari della destra lo annunciano con grande trionfalismo. Di questo non possiamo che congratularci, certi, a questo punto, dell’approvazione”: lo dice il senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.
Fina sottolinea: “Ricordo a me stesso che la proroga non è esattamente una conquista inedita di questo Governo. Ce ne sono state già altre, con il noto a tutti impegno iniziale determinante di Giovanni Legnini.
In ordine proroghe sono state approvate: nel 2011 (governo Berlusconi), 2013 (governo Letta), 2017 (governo Gentiloni), 2018 (governo Conte I), 2020 (governo Conte II), 2021 (governo Draghi). Bene anche questa, se ci sarà, quindi.
Ma ancora è niente di risolutivo, niente che non sia in passato già messo in campo. Riteniamo che siano invece maturi i tempi per una soluzione definitiva, come proposto nel disegno di legge che ho depositato nelle scorse settimane.
È a questo approccio che dobbiamo puntare, alla permanenza strutturale dei quattro tribunali.
Nonostante il solito protagonismo partitico, preferito ad un lavoro unitario, così come proposto dalle comunità locali, insisto con speranza: condividiamo tutti questa soluzione definitiva, stabile e non provvisoria.
Io confermo ancora una volta la mia collaborazione e il mio sostegno alla proroga annunciata dal Governo.
Ma sono pronti anche i parlamentari della destra a sostenere il mio DDL che dà soluzione definitiva al problema?
Pur di arrivare a questo risultato, mi dichiaro disponibile eventualmente anche a ritirare quello a mia firma, per sottoscriverne insieme uno nuovo, se è un problema di paternità politica”.