Un Cioccolatino Storico. “Adieu, Marcinelle”. Storia del terribile disastro della miniera di Bois du Cazier
AVEZZANO- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al primo dei due appuntamenti settimanali con i racconti del Cioccolatino Storico. Sono passati 66 anni da quel terribile 8 agosto del 1956 quando il Mondo intero fu sconvolto dalla terribile notizia del disastro nella miniera di Bois du Cazier a Marcinelle. In quel terribile incidente morirono ben 262 minatori tra cui 136 italiani, tra loro vi erano 60 abruzzesi (ben 23 provenivano da Manoppello, in provincia di Pescara): e oggi, per onorare la memoria di tutte le vittime di quella tragedia, vi racconteremo ciò che è successo in quel triste martedì di 66 anni fa.
Anni dopo la tragedia una band italiana, i New Trolls, scrissero una canzone al titolo “Una Miniera” il cui protagonista è proprio un minatore morto in quella tragedia. Così leggiamo nel testo: “Ma un’alba più nera, mentre il paese si risveglia. Un sordo fragore ferma il respiro di chi è fuori: Paura, terrore, sul viso caro di chi spera. Questa sera come tante in un ritorno”.
Ma cosa successe realmente l’8 agosto del 1956? La causa dell’incidente in questione fu da attribuirsi ad un malinteso sui tempi dell’avvio degli ascensori. Alcuni studiosi e superstiti hanno spiegato che all’origine del disastro ci fu una incomprensione, di carattere linguistico, tra minatori che dal fondo del pozzo caricavano il montacarichi pieno di carbone per portarlo in superficie. Fu proprio uno di questi montacarichi che accidentalmente urtò una trave d’acciaio tranciando un cavolo dell’alta tensione e due condutture una di aria compressa e l’altra di olio.
Alle ore 8.10, secondo il “Rapport d’Enquête”, scoppiò il terribile incendio che si estese nelle gallerie superiori mentre, a 1.035 metri sottoterra i minatori morivano soffocati dal fumo. I soccorsi, stando al “Rapport d’Enquête” partirono circa venti minuti dopo, intorno alle 8.30-8.35. La notizia della tragedia, alimentata anche dal denso fumo che proveniva dalla miniera, sconvolse i residenti e le famiglie dei minatori che si riversarono nei pressi della miniera.
La mobilitazione fu immediata. Passate le prime ore dalla tragedia accorse la Croce Rossa, i Vigili del Fuco, la polizia, l’esercito belga e moltissimi cittadini tutti pronti per dare una mano. Pensate che dalla Francia arrivò Emmanuel Bertieaux con delle apparecchiature di radiotelefonia, dalla Germania arrivò Karl Von Hoff con un laboratorio mobile per le analisi dei gas. Vi fu anche la preziosa presenza dell’assistente sociale G. Ladrière che successivamente verrà chiamato “l’angelo del Cazier”, che tentò in tutti i modi di consolare le famiglie dei minatori.
Per ben due settimane, nell’ambiente più inospitale del mondo, i soccorritori lavorarono incessantemente per cercare superstiti alla tragedia. Ma alle ore 3 della notte del 22 agosto, una grido di dolore (in italiano) di un soccorritore annunciò alle famiglie e al mondo che i minatori erano “Tutti cadaveri”. Furono recuperati, però, ben 13 superstiti.
Questa è la lista dei defunti stilata dal quotidiano belga “Le Soir” sei giorni dopo la tragedia:
- 136 italiani;
- 95 belgi;
- 8 polacchi;
- 6 greci;
- 5 tedeschi;
- 3 ungheresi;
- 3 algerini;
- 2 francesi;
- 2 sovietici;
- 1 britannico;
- 1 olandese.
L’ultimo minatore defunto, che non risultava sulla lista, fu ritrovato nel 1957.
Ci furono due processi, che portarono nel 1964 alla condanna di un ingegnere (a 6 mesi con la condizionale). In ricordo della tragedia, oggi la miniera Bois du Cazier è patrimonio Unesco. La tragedia della miniera di carbone di Marcienelle è soprattutto una tragedia degli italiani immigrati in Belgio nel dopoguerra.
Infine, in Italia verrà istituita l’8 agosto la “Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo” e proprio oggi, a Manoppello il Prefetto Di Vincenzo prenderà parte all’evento commemorativo per ricordare i 22 minatori di Manoppello, i 9 di Lettomanoppello e gli 11 di Turrivalignani che persero la vita nella tragedia di Marcinelle.
Un Abbraccio Storico