Un Cioccolatino Storico. “Ergo rex es tu”, storia della Festa di Cristo Re
AVEZZANO – Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al consueto appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. Oggi ci piacerebbe raccontarvi una storia assai particolare legata alla Festa che la Chiesa Cattolica oggi celebra, ovvero Cristo Re.
Il vangelo che la liturgia oggi ci propone (Lc 23,35-43) ci mostra una scena assai tragica: Gesù in croce accanto ai due ladroni. Il primo lo deride «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» mentre l’altro, quello che noi identifichiamo con il titolo di “Buon Ladrone” sente giusta la condanna e difende il Cristo e gli dice, apertamente, «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
E Gesù gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Cristo si trova nel suo trono, ovvero la Croce, e da buon Re perdona le colpe del ladrone e se lo porta con se in Paradiso.
Fatta questa premessa pseudo teologica, sorge una classica domanda: “com’è nata la Festa di Cristo Re? Come prima cosa bisogna dire che è una solennità piuttosto giovane, fu istituita da Papa Pio XI (al secolo Achille Ratti) nel 1925 con l’enciclica “Quas Primas” in cui spiega che Cristo è un re principalmente spirituale. È un momento assai importante per la vita della Chiesa Cattolica, una enciclica sulla Regalità di Cristo inserita all’interno dell’Anno Santo del 1925.
Sia nella stesura dell’enciclica e sia nell’istituzione di tale festa Papa Ratti non si basa sull’episodio evangelico che oggi verrà proclamato in tutte le chiese cattoliche del Mondo, bensì si riallaccia al brano evangelico di Giovanni 18,36 in cui Gesù, parlando con Pilato, afferma: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui”.
Ma per comprendere meglio tale evento, ci piacerebbe farvi leggere alcune parole che sua Santità Pio XI scrisse nell’enciclica “Quas Primas”:
“È necessario, dunque, che Egli regni nella mente dell’uomo, la quale con perfetta sottomissione, deve prestare fermo e costante assenso alle verità rivelate e alla dottrina di Cristo; che regni nella volontà, la quale deve obbedire alle leggi e ai precetti divini; che regni nel cuore, il quale meno apprezzando gli affetti naturali, deve amare Dio più d’ogni cosa e a Lui solo stare unito; che regni nel corpo e nelle membra, che, come strumenti, o al dire dell’Apostolo Paolo, come “armi di giustizia” (Rom. 6, 13) offerte a Dio devono servire all’interna santità delle anime. Se coteste cose saranno proposte alla considerazione dei fedeli, essi più facilmente saranno spinti verso la perfezione”.
Ah, tale solennità è un momento condiviso anche dalle diverse confessioni cristiane (Ortodossi, Anglicani e Protestanti).
La Festa di Cristo Re chiude l’anno liturgico e “apre” al tempo d’Avvento! Da domenica prossima – e per tutte le domenica d’avvento- andremo alla scoperta di alcuni personaggi legati a tale tempo.
Un Abbraccio Storico