Un Cioccolatino Storico. Gabriele dell’Addolorata, storia di un giovane umbro che diventò santo patrono d’Abruzzo
ISOLA DEL GRAN SASSO- Buongiorno e buona domenica carissimi lettori, ma soprattutto benvenuti al secondo appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. Quest’oggi la liturgia cattolica ricorda la grande figura di San Gabriele dell’Addolorata, il santo patrono della gioventù cattolica e del nostro amato Abruzzo: e proprio questa mattina vi racconteremo la sua storia.
“La mia vita è una continua gioia. Non cambierei un quarto d’ora di questa vita“ così scriveva Gabriele dell’Addolorata (al secolo Francesco Possenti), già ma chi era questo giovane santo? Era il 1° marzo del 1838 quando, nella cittadina di Assisi, da Sante Persante e Angese Frisciotti nacque Francesco. I suoi genitori gli vollero dare il nome del Poverello d’Assisi, suo illustre concittadino.
Undicesimo di tredici figli, all’età di 4 anni (1842) il piccolo Francesco restò orfano di madre e con il padre ed i fratelli si trasferirono, successo, a Spoleto. Sin da piccolo il Signore vegliava su Francesco come nell’incidente di caccia in cui ne uscì miracolosamente incolume. Frequentò le scuole dei gesuiti e questo lo formò sia culturalmente che religiosamente.
Il giovane Francesco era bello d’aspetto e con le ragazze ci sapeva fare. Nonostante ciò, dopo la guarigione da due malattie ed i lutti familiari, Francesco sentì, dopo aver visto una processione con l’icona si Spoleto, che la sua vita doveva esse “crocifissa con Cristo”. Dopo aver convinto il padre, entrò nell’ordine dei Passionisti.
Con l’entrata nell’ordine cambiò il suo nome, divenne Gabriele Dell’Addolorata. Passò solo 6 anni nell’ordine, dal 1856 al 1862 anno della sua morte.
Nel 1859 venne trasferito nel santuario di Isola del Gran Sasso e qui si ammalò di Turbercolosi ossea: nonostante i forti dolori, Gabriele affrontò tutto per amore verso Cristo. Gabriele morirà il 27 febbraio del 1862. Papa Benedetto XV nel 1920 lo proclamò santo e Pio XII lo proclamò patrono della gioventù cattolica. Infine, nel 1959 Papa Giovanni XXIII lo dichiarò santo patrono d’Abruzzo.
San Gabriè, proteggi il nostro Abruzzo.
Un abbraccio storico