Un Cioccolatino Storico. “Giovanni è il suo nome”. Storia e culto di San Giovanni Battista nella Marsica

AVEZZANO- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al settimanale appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. Il 24 giugno la Chiesa Cattolica ci fa ricordare la solennità della Nascita di San Giovanni Battista, un santo la cui venerazione è sparsa in tutto il Mondo, anche nella nostra Marsica. E per ricordare tale figura e le tradizioni legate ad essa abbiamo deciso di riportarvi alcuni frammenti di Gennaro Finamore e Antonio De Nino (due celebri antropologi abruzzesi) che descrivono tale riti nella Marsica e poi, in conclusione di questo nuovo Cioccolatino, parleremo (in breve) del culto di San Giovanni a Civitella Roveto.
Dai iniziamo.

San Giovanni Battista (Chiesa di San Giovanni, Avezzano)
(foto A. Tangredi)

GENNARO FINAMORE:

“La festa di s. Giovanni, più che una reliquia, è come saldo monumento di una età anteriore alla storia, che il dente del tempo ha intaccato, ma non di strutto.

Alla sorgente di questo fiume (il Giovenco ), i Marsi celebravano l’antichissima loro festa annuale in onore di Marte Pico, dio nazionale della schiatta sabellica : dio dell’agricoltura e della guerra. In onore di questo dio, il fonte prendeva il nome di Piconio; ed in memoria della origine de’ Marsi dalle sacre prima vere, guidate da Marte sotto forma di bue, il fiume aveva (ed ha) il nome di Giovenco.

Fiume Giovenco

«I Marsi, agricoltori e guerrieri famosissimi, riunivansi per una notte e un giorno, nel mese in cui maturano le messi, intorno alle scaturigini di questo fiume, cantavano, danzavano, saltavano intorno ai grandi fuochi. All’albeggiare, con religioso raccoglimento prendevano addosso la rugiada, per essere preservati da qualunque male; e quei che erano effetti da rogna lavavansi in quell’acqua – In questa nazionale solennità, si sanziona vano gli affetti di famiglia e di patria — Terminati i riti religiosi, sedevano a cordiale e pubblico banchetto. Anche adesso gli abitanti di Pescina, Ortona de’ Marsi, Bisegna e villaggi annessi, passano la notte dal 23 al 24 giugno alle sorgenti del Giovenco, e la mattina si lavano nelle sue acque. (L. COLANTONI, nella Gazzella di Aquila, 1879, num . 97 : nella Storia de Marsi, pag. 89: e in lettera a me diretta).

L’uso di accendere fuochi nell’interno degli abitati per le campagne e sui luoghi elevati, la sera della vigilia di San Giovanni, non è generale presso di noi. Ha il suo centro nel paese anticamente abitato dai Vestini e nelle contrade adiacenti; ma già diviene parziale nella Marsica; e cessa del tutto nella bassa valle del Sangro, nella quale, e nelle contrade prossimiori, i fuochi si fanno, invece, la sera della vigilia della Concezione. Nel dì di San Giovanni sono inaugurate le terme di Acqua Santa, e chiunque può andare a prendervi un bagno senza pagar nulla.

Fuoco di San Giovanni Ortana dei Marsi

Nell’ora istessa, è un grande accorrere di persone, anche dai comuni vicini, a Fonte Grande o dei Santi Martiri. Oltre ai molti che lo fanno per purificare il corpo e l’anima, vanno a lavarsi colà specialmente i sofferenti di reumi, di tigra etc (Celano).

Donne con le celebri conche

Le donne vanno a colle’ (« cogliere » attingere) l’acqua nova, come a Capo d’anno. Scaldatala, ne intridono della farina, e ne viene il miglior possibile lievito. Anche per devozione, che a farlo come la voro sarebbe peccato grave, molte donne vanno a «fare i panni» al fiume (Pescina). Fenomeni straordinari della notte: A Bisegna, in un luogo fondo, presso al comune, la sera della vigilia di San Giovanni, comincia a sorgere dell’acqua, e questa dura tutta la notte (Pescina)”.

ANTONIO DE NINO:

“La notte di San Giovanni a Ortucchio, come in altri luoghi d’Abruzzo, sono esposte all’aria aperta sui davanzali, tante catinelle d’acqua con dentro bucce d’aranei e limoni. Deve passare San Giovanni a benedirle.

L’Acqua di San Giovanni

[…] Allo spuntar del sole, poco lontano dal paese, la gente va a torme, e gruppi, o coppie nel luogo detto “fontanile”, dove appunto vi è una piccola fontana. Arrivano per prima, figuriamoci, due giovinette. Con tutta la serietà del mondo, una di loro snuda il braccio tirando su la manica del giubbetto. La compagna sente la mano sul fontanile, prende l’acqua a giumelle e innaffia quel braccio, che per troppo rigoglio non avrebbe bisogno di innaffiature. Lo stillante braccio è quasi asciutto con pannolino nettissimo. Tocca all’altra compagna. Anche il suo braccio è snudato, sciacquato, asciugato con tutta quella gentilezza affettuosa he da sole le fanciulle passano notabili uomini. Così si chiude la funzione; e, dall’allora, le due compagne sono comari e si chiamano sempre comari.

Ortucchio

(E qui ironizza il De Nino)

Sarebbe bello se si facesse questo comparatico anche tra uomo e donna! Ma se io, in questo caso, mi trovassi a Ortucchio per farmi a comare di sciacquamento una bella giovinetta.. sarà una debolezza, una mellonaggine, una buagine (la chiamino a piacere loro) io tremerei.. tremerei tutto: come vero me!”.

Ma il culto di San Giovanni a Civitella Roveto è tutta un’altra cosa! E qualcosa di magico e di interessante da vedere. Alle prime luci dell’alba del 24 giugno gli abitanti del luogo e quelli dei paesi vicini si recano sulle rive del fiume Liri e si bagnano alle sue acque, ricordando il battesimo di Cristo nel Giordano, certi che queste abbiano poteri taumaturgici e purificatori e guariscano dai mali del corpo e dello spirito. I

Processione di San Giovanni Battista a Civitella Roveto

noltre, sulle rive del Fiume Liri ha luogo il rito della “comparanza“, ovvero i ragazzi e le ragazze incrociando i mignoli, nel nome di San Giovanni Battista, stringono un legame di parentela ritenuta indissolubile, recitando la seguente formula: “Cumpare i cummare damuce la mano, la mano ce lla demo i cumpari nu saremo!”. Alle 7,30 prende avvio una lunga processione che si dirige verso il comune dove avviene la predica; la giornata prosegue con le funzioni religiose e le manifestazioni proprie delle feste di paese.

E che San Giovanni Battista ci protegga sempre!

Un Abbraccio Storico

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