Un Cioccolatino Storico. “Ninna nanna ti culla il vento e soffia lieve sul liuto lento”, storia di Ilse Weber autrice della canzone “Wiegala”
AVEZZANO- Buongiorno carissimi lettori e benvenuti al secondo appuntamento settimanale con i racconti del Cioccolatino Storico. In occasione della Giornata della Memoria ci piacerebbe raccontarvi una storia assai particolare in cui capiremo che la musica è più forte e duratura di ogni orrore ideato dall’uomo. Vi racconteremo la storia della canzone “Wiegala” scritta e musicata dalla scrittrice tedesca Ilse Weber.
Tutto ebbe inizio il 6 ottobre del 1944 quando ad Auschwitz arrivò un gruppo di persone provenienti da Theresienstadt (meglio conosciuto come il ghetto di Terezín nell’attuale Repubblica Ceca) tra anziani e malati vi erano un gruppo di sedici bambini che si stringevano attorno ad una donna. Erano in fila per le camere a gas ma loro erano convinti di andare alle docce: immaginatevi, per un solo momento, quale fosse lo stato emotivo di tutti soprattutto di quei piccoli angeli. Quella donna che li consolava era Ilse Weber una nota scrittrice tedesca di origine ebraica che, prima delle leggi di Norimberga, era assai affermata nel panorama mediatico tedesco.
Prima di essere internata nel ghetto di Terezìn era riuscita a mettere in salvo suo figlio maggiore Hanuš, mandandolo in Svezia dalla sua più cara amica, mentre Tomaš -troppo piccolo per un viaggio simile- era rimasto con lei ad Auschwitz insieme ai sedici bambini dell’infermeria. Il Piccolo Hanuš stringeva la mano della mamma mentre Isla infondeva coraggio ai suoi piccoli spaventati da tutto quell’orrore.
Ai piccoli che gli chiedevano dove stavano per andare, Ilse rispondeva che sarebbero andati nelle docce: purtroppo un detenuto gli disse: “non sono docce, ma camere a gas!”. Ilse non si perse d’animo e con gran coraggio replicò all’altro sventurato: “Vorrà dire che non faremo la doccia”. Strinse a se suo figlio e quelle piccole anime poi, con grande coraggio e sfidando le SS, cominciò ad intonare una triste ninna nanna, una di quelle sue poesie che aveva musicato per allietare i suoi piccoli pazienti
Il gruppo entrò cantando all’interno della Camera a Gas, e i testimoni riferirono che li sentirono cantare anche dall’interno di essa fino al momento della loro morte. C’è una bella frase ebraica (un titolo onorifico per i defunti) che può esser ben dedicata a Ilse Weber, al figlio Hanuš, ai sedici bambini e a tutte le vittime dell’Olocausto che dice: זכר קדוש לברכה (zekher kadosh livrakha) ovvero “il ricordo del santo
ci sia di benedizione”.
Ed ora, prima di salutarci, vi lasceremo il testo di “Wiegela” (la canzone si trova facilmente su Youtube);
Ninna nanna ti culla il vento
e soffia lieve sul liuto lento.
Sfiora dolce il verde campo
e l’usignolo intona il suo canto.
Ninna nanna ti culla il vento
e soffia lieve sul liuto lento.
Ninna nanna ti culla la luna
e s’illumina a lanterna.
Volge lo sguardo sul mondo intero
dalla volta scura del cielo.
Ninna nanna ti culla la luna
e s’illumina a lanterna.
Ninna nanna… riposa, riposa;
or la terra è silenziosa.
Non un suono nel tuo sonno,
dolce e calma è questa quiete.
Ninna nanna… riposa, riposa;
or la terra è silenziosa.
Un Abbraccio Storico