Un Cioccolatino Storico. “Sì, vorrei rubarla, vorrei rubare quello che mi apparteneva”. Le “disavventure” della povera Gioconda

AVEZZANO- Buongiorno carissimi lettori, ma soprattutto benvenuti al consueto appuntamento settimanale con i racconti del Cioccolatino Storico. Nella serata di ieri i mass media hanno riferito al mondo intero la notizia del lancio di un pezzo di torta – ad opera di un folle – contro la Gioconda all’interno del celebre museo parigino del Louvre. Inizialmente tale notizia ha scatenato l’ilarità nel web, alcuni commenti sui social network sono spettacolari ed ironici allo stesso tempo, per poi passare ad un sorta di “rivendicazione artistica”. Ad esempio un’utente di Twitter scrive così: “Hanno lanciato una torta contro la Gioconda. Ora bisogna decidere se quella torta appartiene all’Italia o alla Francia”.

La Torta contro la Gioconda

Checché se ne dica la Gioconda è francese, e pure quel pezzo di torta appartiene alla Francia, ci duole dirlo! Nel 1518 la Monna Lisa è stata venduta al re di Francia Francesco I tramite un regolare contratto di compravendita: l’artefice di questa operazione è lo stesso Leonardo anche se, alcuni studiosi, hanno avanzato l’ipotesi che sia stato Gian Giacomo Caprotti (allievo prediletto del maestro) che era pratico nell’arte delle compravendite artistiche nel vendere questo quadro al sovrano francese. Quindi non c’è stata nessuna ruberia, o scorreria oppure un sacrilego furto artistico: diciamo che la Gioconda è stata regolarmente acquistata.

Il furto della Gioconda

Fatta questa piccola e necessaria premessa storica – e so benissimo che mi prenderò degli insulti, ma questa è la realtà storica dei fatti ahimè- passiamo ad altro, ovvero agli atti terroristici che alcuni hanno perpetrato nei confronti della Monna Lisa.

Il più celebre è quello avvenuto il 21 agosto del 1911 quando l’italiano Vincenzo Peruggia (imbianchino e decoratore) letteralmente rubò il celebre quadro nascondendo la tela sotto la sua giacca. Il Peruggia ebbe modo di dire, durante il processo, che aveva compiuto tale gesto come atto di vendetta nei confronti di Napoleone Bonaparte che, secondo lui (in modo anche erroneo), aveva trafugato la stessa Gioconda e altre opere d’arte italiane.

Lo spazio vuoto (1911)

Proprio alla figura di Vincenzo Peruggia che il nostro conterraneo Ivan Graziani dedicò la sua celebre canzone “Monna Lisa”.

Nei primi versi del testo, il cantautore abruzzese, scrisse così: “Sì, vorrei rubarla
vorrei rubare quello che mi apparteneva. Sì, vorrei rubarla, e nasconderla in una cassa di patate”.

Vincenzo Peruggia

Viceversa, nel 1956 un folle entrò nel museo del Louvre e lanciò contro la Gioconda dell’acido: fortunatamente il vetro protettivo riuscì a prevenire danni catastrofici all’opera d’arte. Qualche problema fu creato dal cosiddetto “lanciatore di pietra”: quest’altro folle scagliò una pietra contro l’opera d’arte, sfondando il vetro e provocando un danno in un angolo del dipinto. Furono necessarie alcune settimane di restauro.

La prima pagina del quotidiano parigino “Le Petit Parisien” (21 agosto 1911)

Nell’agosto 2011, una donna russa lanciò una tazza da tè contro il dipinto, e anche il quel caso la tazza non fece danni, si infranse contro il vetro di protezione. La donna era in stato di alterazione, si seppe poi che voleva sfregiare un simbolo per protesta contro il mancato ottenimento della nazionalità francese.

Dalla miniserie televisiva Ra “Il Furto della Gioconda” (1973)

E qui ci sorge una classica domanda: “ma com’è riuscito il tizio ad entrare nel Louvre con una torta nascosta?”.

Ovviamente, cari lettori, se voi avete una chiara risposta noi di Espressione24 siamo ben lieti di ascoltarla.

Un Abbraccio Storico

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