Un cioccolatino storico. Storia di un povero sventurato, la triste vicenda di Ruggero Accrocciamuro
CELANO- “Se molte cose possono andare male, andranno tutte male nello stesso tempo”. Con questa frase di Arthur Bloch oggi vi vogliamo dare un sincero buongiorno ma soprattutto un caloroso benvenuto a questo nostro consueto cioccolatino storico. No, non siamo impazziti e neanche vi stiamo prendendo in giro, ma la frase che abbiamo inserito all’inizio di questo articolo ci “servirà” per capire il protagonista della storia di oggi
Oggi vi vogliamo raccontare di tale Ruggero Accrocciamuro (soprannominato Ruggerone Accrocciamuro) un condottiero italiano vissuto tra gli anni ’40 e gli anni ’90 del 1400 legato alla storia della Marsica. Figlio primogenito di Jacovella da Celano e da Lionello Accrocciamuro: sin da giovane nutrì una prediletta passione per la carriera militare e questo lo favorì notevolmente al “mestiere delle armi”.
Intorno al 1458, morto il padre, entrò in contrasto con sua madre per questioni prettamente ereditarie. Anzi, il figlio fece di più: con il suo amico Jacopo Piccinino invase la contea di Celano, imprigionò sua madre e si appropriò del feudo. Ma nel 1463 avvenne un fatto che Riccardone non aveva previsto, il Regno di Napoli confiscò il feudo a favore di Maria D’Aragona (figlia di Ferrante re di Napoli) e di Antonio Piccolomini. Jacovella venne fatta liberare, mentre suo figlio dopo una dopo due brevi attacchi a Balsorano e a Sulmona si trasferì per la prima volta in Francia entrando al servizio di Carlo il Temerario duca di Borgogna.
Però nel 1486 tornò in Italia e grazie all’intervento di Giovanni Della Rovere duca di Sora riuscì a recuperare, se pur brevemente, la Contea di Celano: ma nel giugno dello stesso anno, Gentile Virginio Orsini lo sconfisse. Con la coda tra le gambe Ruggero tornò in Francia, questa volta al servizio di Carlo VIII di Valois: con il sovrano assediò Castel Nuovo di Napoli. Ma nel 1496, l’anno successivo all’arrivo in Italia, venne ucciso in un duello (lo uccisero due colpi di spada) da Alfonso Piccolomini a Pratola Peligna e la colpa fu delle pretese del Ruggero aveva sulla Contea di Celano. Insomma, le cose sono andate proprio male al povero Ruggero!
Un Abbraccio Storico