Un Cioccolatino Storico. Un grande Avezzanese, storia di Antonio Jatosti
AVEZZANO- Carissimi lettori benvenuti al settimanale appuntamento con i racconti del Cioccolato Storico. Quest’oggi ci piacerebbe raccontarvi la storia di un grande personaggio della vita politica e sociale di Avezzano e dalla Marsica intera, protagonista nelle lotte per l’occupazione delle terre di Fucino e non solo: sto parlando di Antonio Jatosti.
C’è una frase di Friedrich Nietzsche che descrive molto bene la sua vita. La frase dice così: “E’ prerogativa della grandezza recare grande felicità con piccoli doni”. Ma chi era realmente Antonio Jatosti? Antonio nacque il 7 gennaio del 1877 ad Avezzano da una nobile famiglia del luogo: fin da giovane fu fervente socialista e primo segretario della locale Camera del Lavoro e questo lo portò ad avere un ruolo fondamentale nel movimento operaio e contadino.
Nel 1911 il Partito Socialista ad Avezzano costituisce ed elegge il direttivo nelle persone dell’onorevole Giovanni Cerri, di Luigi Vidimari, Carlo Pace e Antonio Iatosti che, nell’aprile 1914, ne sarà segretario provinciale. Memorabile fu il suo discorso tenuto a Balsorano nel 1911 in difesa dei contadini. Oltre all’impegno politico, Jatosti era anche un valente scrittore: nel 1912 dette alle stampe “La Refezione nelle scuole elementari” un volumetto nelle quali sostiene la necessità e l’utilità della istituzione nelle scuole della refezione. Celebri erano anche i suoi articoli, spesse volte polemici sui periodici locali come furono memorabili i suoi racconti, scritti in dialetto avezzanese.
Il terremoto del 13 gennaio 1915 lo colpirà nel profondo: sotto le macerie di Avezzano periranno 14 Jatosti tra cui sua moglie Maria Candida Orlandi (che sposò, pensate un po’, il 13 gennaio del 1900) e sua figlia Anna di soli 23 mesi. Antonio si salverà insieme a sua figlia primogenita Costantina e il suo secondogenito Prampolino che farà molto parlare di sé per l’attività antifascista.
Nel 1920 fu tra i protagonisti della Settimana Rossa in Abruzzo: qui vi parteciperà con anima e corpo, anche se il suo carattere focoso lo porterà ad avere qualche dissenso con Filippo Carusi, Berardino Villa e Pietrantonio Palladini. Quando si affermò il regime Fascista, Antonio lo contrastò con tutta la sua determinazione! Nel 1925, insieme ad un altro grande avezzanese Camillo Corradini ed altri antifascisti come il notaio Saturnini e Ario Gallese iniziò ufficialmente la lotta contro il regime. Pensate che nel 1929 fu arrestato insieme a Pietrantonio Palladini e Filippo Carusi e si fece ben 15 giorni di carcere!
Comunque, una volta passata la guerra, nel 1946 Antonio Jatosti venne eletto sindaco di Avezzano: due anni dopo la sua elezione, essendosi candidato come senatore per il PSI, entrò in contrasto con il partito, alla fine venne espulso. Il 31 agosto del 1951, dopo qualche mese dalla sconfitta elettorale del suo partito, morirà all’età di 74 anni.
E’ fondamentale per le nuove generazioni (ri)scoprire questi grandi personaggi della nostra Terra: sono stati loro che l’hanno resa grande.
Un Abbraccio Storico