Un Cioccolatino Storico. Verso la Settimana Santa…“L’ingresso a Gerusalemme”
GERUSALEMME -Buongiorno e buona domenica delle Palme carissimi lettori. In questo terzo appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico inerenti alla Settimana Santa vogliam “seguire” Cristo a Gerusalemme.
Questo episodio evangelico, che segna ufficialmente l’entrata nella Settimana Santa, è stato (nel corso de tempo) assai discusso dagli storici anche per via delle poche fonti storiografiche (eccetto i vangelo canonici, gli apocrifi e i testi di matrice religiosa).
Nel Vangelo di Nicodemo troviamo questo episodio descritto in una maniera assai diversa: ovviamente è un testo apocrifo, ciò non vuol dire che non sia “buono” da prenderlo in esame.
Nel versetto 3 troviamo scritto così:
“Allora Pilato, chiamato a sé il cursore, gli domandò “Perché hai fatto questo: hai steso a terra il tuo sudario e hai fatto camminare sopra Gesù?”. Il cursore gli rispose: “Signore governatore, allorché tu mi inviasti da Alessandro a Gerusalemme, lo vidi che sedeva sopra un asino e i fanciulli ebrei con delle frasche in mano gridavano, mentre altri stendevano i loro vestiti davanti a lui, dicendo: “Salva ora, tu che abiti nelle altezze! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!“.
Viceversa, nel versetto 4:
“Gli Ebrei risposero al cursore gridando: “I fanciulli ebrei gridavano in ebraico, come fai tu a saperlo in greco?”. Il cursore rispose loro: “Ho domandato a un Ebreo: “Che cosa gridano costoro in ebraico?””. Gli Ebrei gli risposero: “Osanna membrome baruchamma Adonai”. Pilato domandò: “Che cosa significa “Osanna” e il resto?”. Gli risposero: “Salva ora, tu che abiti nelle altezze! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”. Pilato allora disse: “Voi stessi dunque confermate che i fanciulli dicevano queste parole; in che cosa ha dunque mancato il cursore?”. Ed essi tacquero”.
Ovviamente noi oggi celebriamo la Domenica delle Palme, ma sapete come celebravano questa giornata i nostri fratelli cristiani del passato?
Una bella testimonianza ce la fornisce Egeria (pellegrina romana del IV-V secolo d.C.) che nel suo “Pellegrinaggio in Terra Santa (XXXI , 1-4)” ci descrive i riti della Chiesa di Gerusalemme.
Ecco la sua testimonianza:
“La domenica in cui si entra nella settimana pasquale […] tutto il popolo sale sul monte degli olivi […] e quando arriva l’ora undicesima (cioè le cinque del pomeriggio) si legge quel passo del vangelo, dove i fanciulli vanno incontro al Signore con rami di olivo o palme […]. Allora il vescovo si alza in piedi e con lui tutto il popolo. Di là, ossia dalla sommità del monte degli olivi, si fa tutto il percorso a piedi mentre il popolo, procedendo dinanzi al vescovo, al canto di inni e antifone, risponde continuamente: Benedetto colui che viene nel nome del Signore. E tutti quanti i bambini di quei luoghi, anche coloro che non possono camminare per la tenera età e sono tenuti sulle spalle dai loro genitori, tengono in mano dei rami, chi di palma e chi di olivo, nello stesso modo con cui fu accompagnato il Signore, così viene festeggiato anche il vescovo. Dalla cima del monte si va fino alla città e, poi, attraverso la città fino all’Anastasi”.