Vasto, internato sferra un pugno al volto di un poliziotto penitenziario. Nardella (Spp): “Soggetti sottoposti a misura di sicurezza e perciò sempre potenzialmente pericolosi”

CARCERE VASTO

VASTO – Nella mattinata di oggi abbiamo appreso che un internato, dopo avere minacciato un infermiere e avere rotto una sedia, ha sferrato un violento pugno nei confronti di un poliziotto penitenziario, intervenuto per calmare gli animi.
Storia di ordinaria follia insomma nelle carceri italiane.


Sull’argomento interviene il Vice Segretario Generale SPP Mauro Nardella il quale, nel condannare fermamente il gesto posto in essere dall’energumeno, pone l’accento sulla difficile gestione che si ha degli internati.

Persone rinchiuse in carcere perché ritenute potenzialmente pericolose in quanto delinquenti abituali, per tendenza e per professione poiché dagli stessi esercitato con l’unico scopo di trarne profitto.
Sono esseri che possono essere tirati fuori dagli istituti non per fine pena ma solo se ritenuti “guariti” dal voglia di fare del male.

Insomma sono persone che contrariamente al resto dei ristretti hanno radicato in se la voglia di produrre delitti e per questo motivo dediti a gesti violenti in maniera quasi del tutto naturale.

Riconosco la difficoltà dei colleghi di Vasto nell’averci a che fare ed è per questo che invio a loro il mio più sentito ringraziamento e apprezzamento per l’opera svolta e il riconoscimento per il rischio che quotidianamente corrono. Al collega colpito la mia più totale comprensione e vicinanza.