Un viaggio nella vita di Molière con il “Uanmensciò” di Fabrizio Falco allo Zambra
Il 21 marzo alle ore 20.45 il Cinema Auditorium Zambra di Ortona (Ch) ospita un nuovo appuntamento con il teatro d’autore grazie all’impegno di Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino: è tempo di Molière Uanmensciò scritto, diretto e interpretato da Fabrizio Falco, prodotto da Casa del Contemporaneo.
Si tratta di una cavalcata entusiasmante dentro la vita di Molière. Il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, i suoi amori, i suoi successi e i suoi dispiaceri. Immergersi nella vita di uno dei più grandi autori e attori di tutti i tempi, diventa anche un’occasione per riflettere sull’attualità e dunque sulla condizione stessa dell’artista oggi, su com’è cambiata la società e tutto questo viene guardato con sarcasmo, ironia e un certo distacco proprio come Molière ha insegnato.
Per Falco: “Il monologo o meglio lo ‘sciò’ è un vero e proprio viaggio nella vita di Molière, che mette in scena il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, gli amori, i successi e i dispiaceri”.
La raffinatissima penna di Fabrizio Falco riesce a tratteggiare una delle figure più importanti del teatro classico francese tenendo sempre alta l’attenzione e l’interesse degli spettatori: egli passa dagli scontri con il padre, tappezziere di corte, uomo fin troppo pragmatico per accettare che il figlio faccia l’attore riducendosi a essere un vagabondo, sempre senza un soldo, ai fiaschi al botteghino dell’Illustre Théâtre, compagnia con cui mette in scena le prime tragedie, e fino ai grandi successi di commedie come Il Tartufo, Don Giovanni e Il Misantropo, che se da un lato contribuirono ad accrescere la fama di Molière, dall’altra destarono scandalo, provocando le antipatie degli ambienti conservatori e religiosi della monarchia.
Fabrizio Falco, con la sua penna, porta sul palco di Ortona un testo fresco, intelligente, sociale e comico al tempo stesso che riesce non soltanto a strappare risate con colloqui solitari, imitazioni esilaranti e divagazioni sull’amore, ma anche facendo immergere Molière in una Parigi brulicante di umanità colorata, disordinata, affascinante ma anche sporca, pericolosa, piena di gente e di ingiustizie sociali.
“Ed io, sommerso dalle infamie, tradito da ogni parte, cercherò un buco in terra, un luogo isolato in cui avere il diritto, anch’io, di essere un uomo” – secondo Fabrizio Falco, Molière dovette pensare proprio a questa battuta, fatta pronunciare ad Alceste nel Misantropo, per riassumere in punto di morte la sua sofferta e straordinaria al tempo stesso esperienza di vita.
Fabrizio Falco, nato a Messina, cresciuto a Palermo, durante gli anni del liceo partecipa a diversi spettacoli diretti da Maurizio Spicuzza e frequenta la Scuola Teatès di Michele Perriera. Frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico dove si diploma nel 2010 con un doppio saggio, uno diretto da Valerio Binasco, l’altro da Luca Ronconi.
Partecipa a Sogno d’una notte d’estatedi Shakespeare per la regia di Carlo Cecchi. Lavora con Luca Ronconi in In cerca d’autore, studio sui Sei personaggi di Pirandello, Il panico di Rafael Spregelburd, Celestina di M. Garneau da De Rojas, Lehman Trilogy di Stefano Massini.
È stato interprete di Fedra da Seneca, con la regia di Andrea De Rosa, coprodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. È stato diretto anche da Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Massimiliano Farau, Walter Manfrè, Luca Bargagna, Silvio Peroni, Francesco Saponaro. Nel 2014 fonda la compagnia Minimo Comune Teatro, per la quale produce, dirige e interpreta Partitura P, uno studio su Pirandello, attualmente
in tournée.
Come regista e interprete realizza Ritratto d’Italia da Giacomo Leopardi e Galois di Paolo Giordano, produzione del Teatro Stabile di Torino. Esordisce al cinema nel 2012 con due film, entrambi in concorso alla Mostra di Venezia: È stato il figlio, regia di Daniele Ciprì e Bella addormentata di Marco Bellocchio. Per queste due interpretazioni si aggiudica il Premio Marcello Mastroianni per il miglior giovane attore emergente. Paolo e Vittorio Taviani lo dirigono nel film Maraviglioso Boccaccio e Irene Dionisio nell’opera prima Le ultime cose (prossimamente al cinema). Ha ricevuto varie nomination al Nastro d’Argento, al Ciak d’Oro e al Golden Graal e al premio UBU come miglior attore under 35.
Ph. Andrea Cova
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