Una chiacchierata con Giuliano Marsili, il giornalista-agricoltore, ambientalista e amico dello sviluppo sostenibile

TERAMO – Da sempre strenuo difensore di una politica attenta all’ambiente, molte sono state le azioni compiute e le battaglie abbracciate a tutela del territorio abruzzese. Giuliano Marsili tecnico delle telecomunicazioni e giornalista reporter con la passione per la professione dell’imprenditore agricolo nonché direttore responsabile della testata televisiva RTM di Ascoli Piceno, in questi giorni difficili si è adoperato a sostegno delle famiglie con consegna a domicilio dei prodotti derivanti dalla sua attività di agricoltore.

E24: «Benvenuto Giuliano, lodevole questa sua iniziativa, raccontaci».

MARSILI: «L’ attività di tecnico e giornalista, non mi ha impedito di seguire i consigli paterni nel coltivare i terreni di famiglia, avendone poi acquisiti anche altri nel tempo. Inizialmente si è trattato di un hobby con il valore aggiunto di potere seguire, praticandolo, un regime alimentare sano. Che di questi tempi, non è poco!  Nel tempo, ho sviluppato altre tecniche di agricoltura, unendo la tradizione con tecniche piu’ moderne di coltivazione. E’ nata una realtà “Prodotti del Borgo”, un marchio che unisce la mia produzione con quella di altri piccoli imprenditori locali e da quasi due anni formiamo i G.A.S “gruppi di acquisto solidali”, composti da famiglie che amano consumare prodotti sani e genuini e soprattutto stagionali. In questi giorni difficili, con l’emergenza in atto, ho preso l’iniziativa di consegnare direttamente a casa di queste famiglie, i prodotti, in via del tutto gratuita. Ho sentito il dovere di solidarizzare con loro in questo modo.  L’iniziativa e’ stata accolta con molto calore».

Giuliano Marsili

E24: «Ora invece una domanda scomoda e più impegnativa, da tecnico delle telecomunicazioni quale è, quindi come addetto ai lavori e ricercatore in questo campo specifico, cosa ne pensa del 5G, la cosiddetta quinta generazione di comunicazione delle informazioni, quali e quanti sono i pericoli reali legati all’avanzamento di questa tecnologia?»

MARSILI: «Il 5G è una modalità tecnologica molto avanzata rispetto al 4G, utilizza altre bande di frequenze, fra cui anche le microonde. Possiamo pensare al 4G come ad un’automobile, in quel caso dovremmo pensare al 5G paragonandolo all’entreprise, una astronave in pratica. Attualmente Vodafone e Tim hanno sperimentato nelle grandi città (Milano, Torino, Genova, Bologna, Bari, Napoli, Roma) ma contano di coprire entro il 2020 altre 100 città in Italia. Il pericolo potrebbe esserci quando inizieranno a trasmettere le microonde. Al momento si sono limitati ad irradiare sulla frequenza dei 900mhz, ex gsm, ma appena libereranno i canali TV, trasmetteranno sui 700 mhz con altissime potenze che aumenteranno il rumore di fondo, quello elettrico, e i campi elettromagnetici. Con il lancio di ventimila satelliti annunciato dagli Usa e da Bill Gates, inizieranno a trasmettere sulle microonde, dai 26 ai 40 ghz, da questi satelliti a bassa quota, posizionati fra i novanta e i duecento chilometri dalla terra (un satellite normale geostazionario, per capirci, opera sui trentasei /trentotto mila chilometri dalla terra). Questo è l’aspetto che potremmo definire di dell’inquinamento. Il pericolo più grande, però, a mio avviso, è rappresentato dalle possibilità che offre il sistema».

E24: «E’ in atto già da tempo uno sconsiderato abbattimento di alberi sul nostro territorio regionale, ma in realtà, anche in altre parti d’Italia, ecco, questa politica, senza scadere nel complottismo, è del tutto funzionale all’avvento del 5G, anche se, il “fenomeno” di decimazione di alberi ad alto fusto nelle nostre città, lungo le strade, non nasce l’altro ieri. Può darci delucidazioni anche in tal senso dottor Marsili?»  

MARSILI: «Sono impegnato da anni come presidente della Task Force Ambientale, una consulta privata dell’ambiente, fondata e partecipata da più di 20 associazioni ecologiste e ambientaliste.  Sono/siamo in prima linea per cercare di impedire questo scempio che prosegue senza sosta, scempio attuato dalle pubbliche amministrazioni, a vari livelli, Regione, Provincia e comuni, ma anche enti nazionali come ANAS, sono inevitabilmente da “chiamare in causa”.  Vengono abbattuti gli alberi con le “giustificazioni” pretestuose, direi, della pericolosità, dell’urgenza dei lavori di manutenzione straordinaria ed a fini di sicurezza stradale per gli automobilisti.  L’attività di giornalista di inchiesta mi ha portato ad indagare sulla gestione che viene fatta del demanio pubblico, nello specifico del demanio stradale, in esso rientrando, infatti, gli alberi lungo le strade. Posso avanzare delle ipotesi.  Forse ci si affretta con l’abbattimento per favorire il passaggio delle microonde del 5G?  Ci sarebbe poi anche da considerare l’ipotesi del commercio degli alberi ad alto fusto che vengono ceduti alle società delle centrali a biomassa, che prendono forti incentivi dallo Stato. Alla “fine della fiera” l’utenza si ritrova questo balzello in bolletta, sotto il titolo “oneri di sistema”. Ho chiesto alla Procura di Teramo di indagare su queste “faccende torbide” e attendo gli esiti. Questo assalto furbesco al nostro patrimonio naturale, che andrebbe invece salvaguardato e manutenuto, è inaccettabile. Non sarebbe la prima volta che denuncio attività che mancano di trasparenza che vengono “sotterrate” con una archiviazione. Non dimentichiamo poi che gli alberi assorbono CO2, rallentando la propagazione delle polveri sottili, le quali sembrerebbero avere un ruolo nel trasporto di eventuali agenti patogeni nell’aria.  Al tempo stesso la vegetazione rallenta anche le microonde delle frequenze fungendo da protezione anche in quel caso».

E24: «E’ notizia recentissima la creazione di un comitato civico del quale lei fa parte nella veste di segretario, ci può dare delle anticipazioni sugli scopi e le azioni che tale comitato si prefigge?»

MARSILI: «Ho registrato il dominio “Movimento dei piccoli”, che ora prenderà forma in un Comitato Civico. Ci esprimeremo sui social (imminente la creazione di una pagina Facebook) che poi sarà ufficializzato alle prossime elezioni nazionali. Perché’ “i piccoli” e “chi sono i piccoli”? I piccoli sono gli agricoltori che non coltivano in modo intensivo, i piccoli allevatori, i produttori, gli artigiani, i commercianti, ma anche i piccoli editori, insomma tutti coloro che, nelle varie attività, operano con volume di affari, modesto. Tutte queste categorie, la piccola imprenditoria, in buona sostanza, che rappresentano l’ossatura del tessuto economico del nostro Paese, sono in pericolo. L’invasione della grande distribuzione, le multinazionali, i network radio televisivi e social, stanno mettendo sempre più a dura prova le piccole attività, quelle che in realtà reggono il Paese, e che nonostante tutto, fra mille difficoltà riescono ancora ad avere depositi in banca per piccoli investimenti. Ma non tutti, infatti alcuni hanno dovuto chiudere, strozzati da un sistema fiscale nient’affatto premiante per il piccolo imprenditore, anzi! “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” recita il primo articolo della nostra Costituzione. Si, ma quale lavoro?  O meglio a quali condizioni? In questo modo si mortifica la democrazia. Ho chiesto aiuto a tutte le mie associazioni, ed ai tanti che hanno voglia di defenestrare questa classe politica, per realizzare un vero cambiamento dal basso. L’Agenda politica che ci proponiamo sarà resa nota a breve, all’interno di essa il progetto principale è ambientalista ed ecosostenibile, oltre che agricolo. Uno dei punti sarà lo stop immediato al 5G».

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