Vaccinazioni per “invisibili”. L’assessore di Pescara Nicoletta di Nisio vuole sapere dalla Asl come si affronterà il problema
PESCARA – Con parere trasmesso l’11 giugno scorso, si legge nella circolare firmata da Rezza, “il Cts ha raccomandato il vaccino Janssen per soggetti di età superiore ai 60 anni, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica di Aifa“.
Trattandosi infatti di un vaccino adenovirale come quello di AstraZeneca, anche per J&J vale lo stesso principio di precauzione volto a evitare i seppur rari, rischi nella popolazione più giovane. Tuttavia – prosegue il testo – “il Cts ha inoltre previsto la possibilità che si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione, e che, in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”.
“In particolare – precisa la circolare – il vaccino di cui trattasi potrebbe essere somministrato in determinate circostanze, come ad esempio nel caso di campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione hard to reach. Infatti, in tali circostanze, peraltro già indicate dal Cts, considerate le criticità relative alla logistica e alle tempistiche della somministrazione di un ciclo vaccinale a due dosi, il rapporto benefico/rischio della somministrazione del vaccino Janssen in soggetti al di sotto dei 60 anni potrebbe risultare favorevole”.
In sostanza, nella circolare si affronta il problema di come raggiungere fasce di persone difficilmente rintracciabili (hard to reach) attraverso le piattaforme sanitarie, affinché sia garantita la massima copertura vaccinale.
In Italia si stimano che siano oltre 500.000 le persone che non hanno un medico (in quanto senza residenza o domicilio) oltre quelle che non disponendo di un permesso di soggiorno o di una tessera sanitaria sono “invisibili” a tutte le Campagne vaccinali al di là di quanto previsto dalle norme, dalla stessa Costituzione italiana al suo articolo 32 e dal Testo unico sull’immigrazione, che garantiscono l’universalità di cure e profilassi.
A fronte di quanto sopra descritto, nella giornata di oggi l’assessore Nicoletta Di Nisio ha richiesto, con una comunicazione indirizzata ai vertici della ASL di Pescara, di conoscere quali siano le iniziative in atto, o programmate, o allo studio, per affrontare la problematica sul territorio provinciale delle vaccinazioni rivolte a persone difficilmente rintracciabili (hard to reach).
Nella stessa comunicazione l’assessore offre la massima disponibilità, in collaborazione con le Associazioni che operano sul territorio, per l’attuazione di un Piano vaccinale rivolto alle persone difficilmente rintracciabili con l’obiettivo di portare avanti il programma vaccinale.