Vaccini, Pezzopane (Pd): “Rinunce Astrazeneca in Abruzzo, non sprecare dosi ma procedere con coerenza e imparzialità”
“Il contagio non si ferma, gli ospedali sono pieni, le terapie intensive soffrono e i decessi giornalieri sono ancora drammaticamente alti. Il vaccino è lo strumento chiave per ridurre il contagio ed eliminare i morti. Comprensibilmente, ogni cittadino vorrebbe raggiungere questo traguardo nel più breve tempo possibile, poiché da questo potrebbe dipendere la sua salute e la sua vita. Medici, operatori e volontari, veramente ammirevoli, si prodigano in tutti i modi per vaccinare le persone.” questo l’appello della senatrice Pezzopane, dopo l’apporto non sufficiente che l’Italia tutta (e l’Abruzzo) hanno avuto sul fronte vaccinazione.
“In Abruzzo, tuttavia, la campagna vaccinale va drammaticamente a rilento. Mentre nel Lazio si prenotano i 60/61enni, qui si deve ancora completare la vaccinazione agli over 80 e i fragili. La notizia che molti vaccinandi abruzzesi rinuncino ad Astrazeneca, preoccupa e rammarica” aggiunge la deputata abruzzese del Pd Stefania Pezzopane, dalla presidenza del Gruppo dem alla Camera. “Occorre – aggiunge la deputata dem – che il Servizio sanitario nazionale dia informazioni chiare e spieghi bene la qualità di questo vaccino, perché rinunciare all’inoculazione significa finire in coda alla fila. Contemporaneamente, la Regione e le Asl devono regolare lo scorrere delle liste, e, laddove necessario, chiamare più persone della stessa categoria, completando ed accelerando sugli over 60. Ovvero, accelerando sulle fasce d’età per le quali è maggiormente consigliato il vaccino Astrazeneca”.
“Fa male sentire – conclude Pezzopane – che si ricorrerebbe casualmente a reperire persone da vaccinare e che basti mettersi fuori dal centro vaccinale in attesa. Addirittura è stato coniato il termine dei ‘panchinari’ da vaccino. Si trovi una soluzione più coerente al principio dell’equità e della necessità di procedere per quelle categorie a più alto rischio di letalità. La campagna vaccinale va ripulita da ogni sospetto di imparzialità”.