Vegani sul piede di “guerra” a Sulmona. Mancano negozi specifici e centri commerciali sufficientemente riforniti

SULMONA – Come si sa il veganesimo è un fenomeno in continua espansione.
Sinora non ha risparmiato nessuna regione né tantomeno l’Abruzzo.
Il problema è che aumentano i cultori di questa sana pratica ma non i prodotti negli scaffali di negozi e centri commerciali, soprattutto della Valle Peligna.


Addirittura a Sulmona capita che laddove sembrava avesse attecchito lo smercio di uova, carne, salsicce, affettati, formaggi, etc di estrazione vegana ( prodotti cioè esclusivamente con ingredienti vegetali) il povero vegano, che si era illuso di ripercorrere gli stessi stand pensando di averli a portata di mano, si ritrova puntualmente con gli scaffali svuotati.


Alcuni invece si ricordano dei vegani solo attraverso intermittenti promozioni che a nulla servono se non a innervosire i consumatori per la mancanza di continuo rifornimento dei prodotti aleatoriamente messi in promozione.

Eppure tutto quello che succede a Sulmona, non lo ritrovi ad esempio in regioni come la Lombardia e l’ Emilia Romagna note per essere grandi produttori di derivati di origine animale.
Insomma è il caso proprio di dire che sui vegani, per lo meno in Valle Peligna, c’è parecchia sperequazione di trattamento.


Bene farebbero le associazioni dei consumatori a prenderne atto e a rivelarlo ai gestori competenti, perché quella del veganesimo sarà anche una impostazione etico-alimentare ancora di pochi, ma di certo non può rappresentare una politica che porti alla fame persone che hanno il solo desiderio di godersi la salute propria e, perché no, quella degli animali che si prestano a soddisfare le voglie di chi alla carne e ai derivati animali non riesce proprio a dire di no.